Ecco il piano culturale del Comune di Siena

Siena – piazza del Campo

<<La  ricognizione degli spazi per l’offerta culturale è stata una delle prime iniziative intraprese da questa amministrazione, perché oltre a migliorare la qualità della vita cittadina vogliamo dare fiducia e autonomia a chi fa della cultura un lavoro>>. Questa, in sintesi, la risposta del Sindaco Bruno Valentini all’interrogazione presentata da Pasquale D’Onofrio (Sinistra Ecologia e Libertà) e a quella di analogo contenuto della consigliera Rita Petti (Pd), con le quali, questa mattina in Consiglio Comunale, chiedevano informazioni circa una ricognizione  degli spazi  da utilizzare per la proposta culturale cittadina, anche in vista della presentazione della candidatura di Siena a capitale della Cultura 2019. Un censimento dei locali, per la Petti, per i quali il Comune dovrebbe ricoprire il ruolo di “mediatore”. Molte le criticità, infatti, attualmente presenti: la chiusura della Sala Lia Lapini, punto di riferimento per molte associazioni culturali e compagnie di danza e teatro;  la mancanza di sale cinematografiche per ospitare rassegne e festival specifici, e di spazi adatti alla produzione musicale. Carenze, come ha detto D’Onofrio,  che potrebbero trovare risposte, almeno per le compagnie teatrali, nel Santa Maria della Scala, inteso, anche, come luogo per  <<quel grande laboratorio atto a promuovere cultura attraverso convegni, spettacoli, attività di formazione in vari settori artisti>>.

Come ha informato Valentini: <<Per fronteggiare la rinuncia alla sala Lia Lapini (l’affitto annuale ammontava a 48.000 euro e sono stati spesi circa 700mila euro su uno spazio di proprietà privata) sono state individuate, e possono essere già disponibili, la ex ludoteca di Isola d’Arbia da usare per la sperimentazione di teatri “off” e parti del Centro civico di S. Miniato. Dentro al S. Maria stiamo individuando aree da destinare ad una programmazione annuale che metta a confronto, nei vari campi, gli artisti senesi: un “festival permanente della cultura”, anche nell’ottica della candidatura 2019, per alzare l’attenzione sulla creatività. Stiamo lavorando, inoltre, per una nuova “Casa del Cinema”, a partire dalla mediateca all’interno del SMS e, in contemporanea, con la recente apertura dello “Sportello Cinema”, istituito a costo zero dal Comune, incentiveremo la creazione di una rete di piccole e medie imprese per la produzione cinematografica>>.

Intanto il Comune ha presentato alla Regione un progetto innovativo per la realizzazione, all’interno del Santa Maria della Scala, di un Centro di aggregazione culturale destinato ai viaggiatori della Via Francigena, per il quale ha ottenuto un contributo di 420mila euro che andranno a cofinanziare una spesa totale pari a circa 700mila euro. Il Complesso museale tornerà, quindi, a riappropriarsi della sua millenaria funzione di ospitalità e accoglienza e, al contempo, creerà posti di lavoro per un turismo più consapevole e non “mordi e fuggi”.

Allo studio di fattibilità, infine, altri spazi come i bastioni non utilizzati della Fortezza Medicea, bisognosi, però, di interventi specifici; il Mercatino rionale di Camollia, la ex Chiesa all’interno dell’ex collegio S. Marco e le Logge del Papa per performance en plein air.

D’Onofrio, per le risposte ottenute, si è dichiarato quasi soddisfatto: <<Lo sarò pienamente quando saranno coinvolti i soggetti interessati all’utilizzo di questi spazi>>. Soddisfatta delle intenzioni del primo cittadino la  Petti, che rimane, però, in attesa di un censimento dei locali. Censimento che sarà fatto, vista la <<rivisitazione – annunciata dal Sindaco – di tutto il  patrimonio comunale, così come il coinvolgimento delle tante realtà culturali per le quali sarà studiata un’apposita convenzione per scegliere i concessionari che, per la fruizione degli spazi, dovranno compartecipare con il Comune, alle spese>>.