Documento sulla disabilità inviato a tutti i consiglieri comunali “per una politica fondata sui diritti’

disabilità

Affermiamo con forza di non essere una categoria da tutelare, a cui si deve qualcosa, una specie di risarcimento a compenso dello svantaggio rappresentato dalla menomazione: le politiche risarcitorie fanno parte di una storia passata. Chiediamo invece che si apra una stagione fondata sui diritti umani in cui le persone con disabilità ed i familiari possano decidere per se stesse. Chiediamo che si definisca una altra agenda politica in cui le persone con disabilità possano decidere, partecipare ed agire su basi di uguaglianza, così come declinato dalla Convenzione ONU dei Diritti delle persone con disabilità. La questione “disabilità” non è una questione eminentemente assistenziale ma un punto cruciale del tema dell’uguaglianza, e quindi di inclusione, di promozione dei diritti civili.

Da qui due proposte:

–          tutti gli atti che l’amministrazione comunale assumerà non dovranno essere in contrasto con i contenuti e lo spirito di questa Convenzione. L’impegno è per atti ed indirizzi rivolti a non discriminare e ad essere inclusivi. Anche le difficoltà frequentemente apposte di ordine economico (le risorse) possono essere affrontate nello spirito della Convenzione attraverso “l’accomodamento ragionevole” ovvero quelle modifiche e gli adattamenti necessari ed appropriati che non impongano un onere sproporzionato o eccessivo, per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali.

–          adozione del disability manager, su proposta delle Associazioni raccolte nella Consulta dell’handicap, quale mediatore e garante circa le pari opportunità per le persone disabili, capace di monitoraggio circa la coerenza degli atti della amministrazione con i principi della Convenzione.

Il quadro di riferimento: alcuni dati

La percentuale di disabili, ove “sono considerate persone con disabilità coloro che, escludendo le condizioni riferite a limitazioni temporanee, hanno dichiarato di non essere in grado nello svolgere le abituali funzioni quotidiane, pur tenendo conto dell’eventuale ausilio di apparecchi sanitari (protesi, bastoni, occhiali, ecc.) (indagine ISTAT 2004/2005), è del 4,8%. Il dato viene confermato in aumento al 5,1% nell’indagine contenuta in Osservasalute 2012.

Una percentuale compresa tra il 20% ed il 25% riguarda le persone con disabilità con meno di 65 anni: oltre quell’età le persone disabili sono definite Non autosufficienti (anziani). Nel Comune di Siena quindi al 2012 sono presenti 2644 persone con disabilità (il 5% della popolazione residente) di cui 529 con meno di 65 anni (il 20% di tutta la popolazione con disabilità).

Nella Provincia di Siena, nel 2012, ci sono 13360 disabili di cui 2762 con meno di 65 anni. Inoltre, se consideriamo gli alunni certificati disabili nella Provincia, abbiamo un valore di 789.

Il fenomeno è altresì sottostimato poiché si individuano solo disabili, anziani e non, che presentano una forte gravità (hanno una funzione vitale completamente compromessa). Inoltre se si considerano le certificazioni di handicap il 70% di queste è definita in “condizioni di gravità (L. 104/92 art 3 comma 3).

Se consideriamo il tasso di occupazione della popolazione con meno di 65 anni, e quindi in età lavorativa, abbiamo al 2010 che in Europa (EU 27) il tasso è 64,2%, in Italia è 56,9%, mentre quello delle persone con disabilità è compreso tra il 17% e il 18%.

La Spesa sociale del Comune di Siena diminuisce, nel periodo 2008-2011 (dati a consuntivo) del 16,2% (passando da 14.221.127,28 euro a 11.917.301,00 euro) mentre la diminuzione del totale delle Spese correnti (titolo 1 del Bilancio) diminuisce del 13% (passando da 81.953.663,97 euro a 71.327.143,78 euro)  La Spesa sociale è quella che subisce la maggiore riduzione percentuale.

La Spesa rivolta specificamente a tutte le persone con difficoltà (Spese per Assistenza e Beneficienza e servizi diversi alla persona e alla famiglia), e quindi anche ai disabili, si attesta tra i 6 e 7 milioni di euro. La Spesa specificatamente rivolta ai disabili con meno di 65 anni, nel Comune di Siena è del 13,9% della Spesa sociale (unico dato utilizzabile è quello del Bilancio Sociale del Comune del 2008), a fronte del 16,6% della Toscana e del 21,1% dell’Italia, sempre nello 2008.

 

Cosa abbiamo perso

Dal 2009 ad oggi, oltre ad avere una spesa dedicata ai disabili (con meno di 65 anni) fortemente sotto la media nazionale e regionale, abbiamo registrato una ulteriore contrazione o azzeramento

1)      Annullamento dell’Assistenza scolastica (così come previsto dalla L. 104/92 sugli inserimenti scolastici

2)      Azzeramento del trasporto sociale e “buoni taxi” ridotti al lumicino (occorre ricordare che a Siena citta non esiste un trasporto pubblico che consenta lo spostamento dei disabili con ridotte capacità motorie)

3)      Assistenza domiciliare azzerata, quella messa in carico alla Fondazione e non sulla Spesa corrente: la perdita annua è stata di 35398 ore per 137 persone definite handicappate (< 65 anni) e 8915 ore di Educazione domiciliare per 16 ragazzi handicappati. Nel 2012 nel Comune di Siena la Spesa per Assistenza Domiciliare per tutte le persone si è contratta da circa 330 ore settimanali a 86 ore.

4)      Azzeramento dei campi estivi

5)      Riduzione del finanziamento per il Santa Petronilla: da circa 1,5 mln di euro all’attuale milione

 

Cosa rimane

1)      Il “Santa Petronilla” con un utilizzo che le Associazioni ritengono improprio: risulta essere una CAP (Comunità Alloggio), e quindi con quasi totale costo a carico del Comune ma la quantità delle persone colloca questa struttura a metà strada rispetto ad una RSD, che non esiste sul territorio.

2)      Le 3 Convenzioni con Laboratorio, Bollicine ed Unione Italiana Ciechi per servizi alle persone disabili

3)      Inserimenti socioterapeutici (35 disabili nel 2011).

4)      Contributi per l’abbattimento delle Barriere architettoniche (con fondi regionali)

 

Cosa riteniamo sia necessario

Politiche di presa in carico

La complessità dei problemi che una persona con disabilità ogni giorno deve affrontare richiede una pluralità di interventi che riconducono ad una presa in carico multidisciplinare, che coinvolge una molteplicità di soggetti. L’uso appropriato delle risorse, la facilitazione all’accesso ai servizi, sentirsi parte integrante di un sistema a rete che consente la realizzazione piena dei propri diritti umani su base di uguaglianza, richiama

a)      la necessità di costruire e rendere effettivo un sistema di relazione fra gli attori della politica sociale: Comune, innanzitutto, ASL, altre Istituzioni, Centri per l’impiego, Policlinico, Cooperazione, Associazionismo.

b)       una volontà politica fortemente indirizzata all’integrazione fra funzioni diverse e che ponga al centro la persona con disabilità, per essere determinante per il successo di una politica dei diritti

 

 

Politiche dei servizi: la de-istituzionalizzazione

Chiediamo con forza azioni rivolte a sostenere il massimo possibile di autonomia e di indipendenza anche per le persone con disabilità intellettive relazionali

a)      ripristinare il servizio di assistenza alla persona riportandolo almeno ai valori dell’aprile 2012 (330 ore alla settimana rispetto alle attuali 86)

b)      mantenimento delle Convenzioni in  essere con le Associazioni delle persone disabili da garantire così un minimo di supporto mirato improntato alla autonomia della persona

c)      realizzazione, anche in raccordo con i comuni dell’area senese, di un “dopo di noi” incentrato su comunità che riproducano la dimensione familiare (residenzialità protetta incardinata in abitazioni civili e per gruppi non superiori a 4 unità) partendo dalla ricollocazione di persone attualmente ricoverate in RSA che hanno meno di 65 anni

d)     politiche di sperimentazioni di percorsi, anche brevi, di addestramento all’autonomia

e)      implementazione delle risorse verso i progetti di Vita Indipendente

f)       ripensamento della spesa sociale per un rafforzamento di servizi domiciliari e di servizi alla persona che consentano e favoriscano la vita in autonomia e  nel contesto familiare; al contempo siano propedeutici alla possibilità di avere accesso al mondo del lavoro e alla produzione di ricchezza.

g)      favorire politiche che sottraggano all’isolamento grazie ad interventi di socializzazione e di piena partecipazione alle attività sportive.

h)      riconversione e riqualificazione del Santa Petronilla in direzione di una RSD per la disabilità grave e definizione del ruolo che deve avere la Fondazione di partecipazione “Futura”.

 

Politiche dell’integrazione scolastica: il sostegno

a)      garantire la presenza di personale (assistenti scolastici) che rafforzi il sostegno alle attività scolastiche e l’integrazione nel lavoro di classe

b)      favorire e sostenere la progettazione di percorsi che intreccino scuola/lavoro fondati sul concetto di abilitazione per sviluppare e potenziare le abilità specifiche del bambino con disabilità: la finalità è quella di evitare che il ragazzo sia “pensionato” a 18 anni, senza un futuro di partecipazione. Ciò può essere attuato anche assegnando alla Cooperazione di tipo B fondi specifici per servizi che abbiano quella finalizzazione.

 

Politiche della Accessibilità e della mobilità

a)      completamento del Censimento delle barriere architettoniche e definizione di un Piano per la loro eliminazione

b)      affiancamento all’Osservatorio sulle barriere architettoniche di un “mobility manager”

c)      rilettura e ridefinizione del Piano della mobilità che includa tutte le persone, integrato con la realizzazione di un servizio pubblico di trasporto pienamente inclusivo

d)     tariffe differenziate per le persone con disabilità per i taxi potenziando l’attuale servizio

e)      rendere pienamente accessibile a tutte le persone con differenti abilità il sito web del Comune

f)       fare della Accessibilità uno dei temi fondanti (benchmark per la realizzazione di una città per tutti) la sfida per Siena Capitale della cultura 2019

g)      rafforzare la capacità del Comune di intervento sulle ristrutturazioni dei negozi (locali privati aperti al pubblico) al fine di renderli accessibili: fruire la città significa disporre delle sue parti, soprattutto quelle finalizzate al pubblico

h)      risolvere, nell’arco del “mandato amministrativo” il nodo della “risalita della stazione”, argomento decisivo per il futuro della mobilità cittadina, oltre che diritto di tutte le persone con disabilità motoria e sensoriale.

 

AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) di Siena

Associazione Le Bollicine

ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili) di Siena

ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro) di Siena

Associazione Paraplegici di Siena

Associazione Riabilita

ASEDO (Associazione Senese Down)

Associazione Serena

Associazione Sesto Senso

ENS (Ente Nazionale Sordomuti) di Siena

Il Laboratorio

Il Piccolo Principe – Autismo Siena

UIC (Unione Italiana Ciechi) di Siena