Dal presidente Simone Bezzini un grido di allarme

 

Simone Bezzini

Un grido d’allarme sul venire meno di circa 26 milioni di euro per la Toscana. E’ quello che lancia il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini in una lettera indirizzata a tutti i parlamentari toscani – a seguito dello stralcio di una tabella dal decreto legge 35/2013 sui pagamenti alle imprese, nella parte che fa riferimento all’equilibrio finanziario degli enti locali – invitandoli a battersi in Parlamento e nei confronti del Governo per tutelare la regione Toscana e far sì che le sue Province non subiscano la paralisi di bilancio e il blocco di servizi essenziali per i cittadini, a partire dalla manutenzione di strade e scuole.

“Nel testo del decreto votato – scrive Bezzini – sarebbe stata cancellata una tabella con la quale venivano attribuiti, per ciascuna Provincia, i tagli ai trasferimenti statali per le annualità 2013-2014 e dalla quale emergeva che le Province toscane avrebbero potuto recuperare circa 26 milioni di euro rispetto ai criteri stabiliti lo scorso anno, che imputavano alle amministrazioni provinciali della Toscana un taglio complessivo di 121 milioni di euro, due volte più alto della media nazionale. Se l’iter di approvazione del decreto andasse avanti in questi termini, la Toscana sarebbe penalizzata pesantemente e le conseguenze sulle comunità sarebbero drastiche: dalla paralisi di tutte le attività di manutenzione delle scuole, con il conseguente rischio di non aprire qualche istituto scolastico il prossimo settembre, fino al blocco della manutenzione delle strade e il pericolo che il degrado si traduca sempre di più in minore sicurezza per i cittadini. Il mancato recupero di 26 milioni di euro si scaricherebbe, inoltre, sulla nostra economia e, in particolare, sulle aziende di ciascun territorio legate ad attività di manutenzione e in cui lavorano centinaia di persone”. 

“Questo provvedimento – continua Bezzini – prende avvio dai tagli della spending review ai quali si sommano quelli legati alla Legge di Stabilità. Gli effetti di questo quadro sono già devastanti, non solo per la stabilità degli enti, dalle Province ai Comuni, ma anche per il progressivo impoverimento del tessuto economico dei territori, il continuo indebolimento della rete di servizi e il crollo degli investimenti locali. Nel 2012, ai tagli lineari della spending review, che, peraltro, non tengono conto della virtuosità degli enti, si è aggiunta un’erronea interpretazione dei cosiddetti ‘consumi intermedi’ da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, che ha ricompreso tra questi anche le spese sostenute dalle Province per funzioni trasferite o delegate dalle Regioni”.

“La Toscana – aggiunge Bezzini – ha delegato storicamente molte attività alle Province, quali formazione, lavoro, sviluppo rurale, trasporto pubblico locale e altre, e si è trovata a essere estremamente penalizzata da questa erronea interpretazione, pagando il doppio rispetto ad altre realtà regionali. Per contrastare questa ingiustizia, abbiamo iniziato una vera e propria battaglia politica fatta di rimostranze, ricorsi al Tar e lettere pubbliche spesso promosse nell’indifferenza generale, ad eccezione delle iniziative intraprese dall’onorevole Susanna Cenni. Nelle scorse settimane, il Governo aveva dimostrato la volontà di recepire almeno una parte delle nostre istanze, correggendo i criteri per la ripartizione dei tagli alle Province e consentendo alla Toscana di recuperare risorse significative. Oggi – conclude Bezzini – se tutto questo viene rimesso in discussione, le Province toscane rischiano veramente il collasso finanziario”.