Cortonesi: ‘Per fortuna le mura sono ancora dello Stato…’

Piazza del Campo

Esprimo soddisfazione per lo stanziamento che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha concesso per il recupero e la manutenzione delle mura cittadine. Risultato raggiunto grazie al fatto che ancora le mura sono di proprietà del Demanio. Sicuramente questi soldi oggi non sarebbero arrivati a Siena se fosse stata approvata la proposta che Franco Ceccuzzi porta avanti da anni. Fin da quando era segretario del Partito Democratico e parlamentare (2008).
Un progetto che viene di nuovo riesumato, come minestra riscaldata, riproposto come “novità” e sul quale credo valga la pena fare una attenta riflessione. Ma se nel 2008 lo Stato avesse accolto l’idea di Ceccuzzi (per suo volere tradotta anche in atti del Consiglio Comunale di Siena) ed oggi le mura fossero di proprietà comunale, saremmo stati in grado di stanziare una eguale somma per un’opera sicuramente necessaria? Da quale voce di bilancio avremmo sottratto oggi questi soldi? Un Comune che non trova le risorse per mettere in sicurezza scuole ed asili, come avrebbe fatto a finanziare la manutenzione delle mura?
Ma Ceccuzzi non ha ancora capito che oggi questa città se non avesse lo Stato vicino, e non vale solo per le opere pubbliche, sarebbe drammaticamente con il “sedere per terra”? Molto peggio di come già stiamo!
Vedo che il leader di ciò che resta del centrosinistra si arrampica sugli specchi, rovistando e ricercando nei cassetti, ripropone le solite ricette: aria fritta e rifritta. Fino addirittura a recuperare il lavoro che il sottoscritto aveva portato avanti nel breve periodo di Assessore ai Lavori Pubblici. Vedasi la realizzazione di progettazioni e realizzazione di opere pubbliche a costo zero, tramite l’utilizzo delle convenzioni. Magra soddisfazione che quelle idee le abbia prese in considerazione solo oggi e non in giunta quando sarebbero servite. Troppo tardi!
Oggi non è più il tempo di farsi belli continuando a proporre ciò che oggettivamente le condizioni economiche di Siena rendono impraticabile. Non si possono proporre parchi o un auditorium in quella stessa Fortezza dove non si trovano neppure i soldi (progetto fatto e gara ferma in Comune) per mettere in sicurezza i bastioni. Adesso occorre ripartire dalle piccole cose, dai bisogni dei senesi più elementari e garantire i servizi essenziali. Oggi deve prevalere l’umiltà e la coesione sociale, perché Siena è stanca di chi gli propone ancora il libro dei sogni.
Luciano Cortonesi