Confcommercio: ‘Il ballottaggio può dare l’occasione a Siena di distinguersi, dimostrando capacità di reazione’

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“Un risultato per molti versi atteso quello delle elezioni senesi. Il rinvio al ballottaggio tra i due sfidanti più accreditati alla vigilanza, Valentini e Neri, era nell’aria; troppe liste, troppi candidati (questo lo si era visto) ma soprattutto troppa astensione. E’ questo il dato più preoccupante che emerge dall’analisi del voto: il primo partito di Siena è quello dell’astensionismo”.

Questa la posizione di Confcommercio Siena nell’analisi post elettorale.

“Ora – continua l’associazione – è pur vero che questo dato si sposa con quello nazionale, però rimane difficile da capire come una città, che ha vissuto l’ultimo anno in apnea per tutte le situazioni che sappiamo, non abbiamo saputo e voluto scegliere a chi indirizzare il proprio voto”.

“In questa elezione non si giocano soltanto i destini personali di due candidati, si gioca la scelta del modello di ripresa della città, un modello che non potrà avere le stampelle della Banca e della Fondazione, un modello che dovrà farsi carico, tra gli altri, del problema Università e del problema sanità”.

“Con un quadro di questo genere, al di là delle simpatie politiche e personali verso l’uno o l’altro dei candidati, diventa determinante esprimere il proprio pensiero esercitando il diritto di voto – dice Confcommercio – Chi andrà a governare Siena dovrà farlo con la legittimazione che può derivare solo dall’ espressione di un significativo numero di elettori. Questo sarebbe anche l’unico modo per far saltare giochi che potrebbero essere fatti con l’intento di garantire interessi che non sono gli interessi della città”.

“Il ballottaggio può dare l’occasione a Siena di distinguersi, in positivo stavolta, dimostrando capacità di reazione e volontà di essere arbitri del proprio destino – conclude l’associazione – In caso contrario, avranno poco senso le lamentele e gli “io l’avevo detto che………”. Ma,  dal momento che questo è lo scenario peggiore, ci vogliamo sforzare a peccare di ottimismo pensando che i cittadini senesi non vorranno lasciare le loro sorti in mano ad altri o nelle mani di una minoranza”.