Comitato ‘Con Bersani al centro’: ‘Le primarie diventate un mezzo per escludere’

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“Le primarie del centrosinistra per il Comune di Siena sono diventate uno strumento “ad personam” con il quale si limita la partecipazione e si esclude chiunque abbia espresso una opinione considerata “non allineata”. Il regolamento è diventato uno strumento che farà perdere le elezioni al Pd consegnando la città ad altra maggioranza”. E’ quanto scrivono i comitati
“Domani Italia con Bersani al centro” di Siena in una lettera inviata al segretario nazionale del Partito democratico, in merito al regolamento diffuso per le primarie del centrosinistra per il sindaco del capoluogo senese. “Ti chiediamo un urgente incontro, a livello nazionale“ scrivono i comitati nella lettera “al fine di individuare le primarie di coalizione come uno
strumento di partecipazione aperto e democratico, utile per selezionare le migliori risorse del territorio e necessario per vincere le prossime elezioni amministrative. Nel caso in cui l’attuale classe dirigente non volesse prendere atto di avere scritto norme contro la Costituzione, crediamo necessario da parte tua un immediato intervento al fine di dare delle reali opportunità di
vittoria al Pd senese”. La lettera dei comitati a Bersani ripercorre una serie di articoli della
Costituzione che sarebbero violati dal regolamento deciso per le primarie senesi: “L’art. 49 richiama il “metodo democratico” quale modalità di azione che esplica la sua efficacia anche nelle dinamiche interne dei partiti. Ciò significa che i partiti, pur potendo stabilire le regole di svolgimento delle primarie, hanno comunque l’onere di soddisfare le regole del metodo democratico rispettando innanzitutto il principio di eguaglianza. L’art. 21 stabilisce la libertà di manifestazione del pensiero che include la libertà di opinione oltre che il diritto di critica. L’esclusione dall’elettorato attivo e passivo di soggetti che risultano iscritti al partito viola palesemente il principio di eguaglianza e dunque le menzionate regole democratiche. L’art. 51 riconosce “il diritto di elettorato passivo in condizioni di eguaglianza a tutti i cittadini senza distinzione tra tipo di elezioni (regionali, locali, nazionali e di altro genere)”.Tale principio generale estende la sua efficacia anche alla fase propedeutica della scelta delle candidature alle cariche elettive e risulta senz’altro tradito se non viene rispettato quel principio di eguaglianza che rappresenta un fondamento del metodo democratico di cui parla il menzionato art. 49”. “A Siena, sull’esempio di quanto da te proposto a livello nazionale dopo la discesa in campo di Renzi“ prosegue la lettera “si è scelto di individuare il candidato a Sindaco di Siena attraverso le primarie di coalizione. Quando, per primi, abbiamo lanciato questa idea ci aspettavamo che lo strumento della primarie fosse utilizzato per allargare la partecipazione e usare il metodo democratico per la selezione delle candidature. Il regolamento per le primarie di Siena è stato invece costruito da Ceccuzzi come strumento per riconquistare un ruolo e un potere che ha perso. Oggi, dopo che il Governo Monti ha approvato la norma che impone per i sindaci la sanzione di non poter più candidarsi per un periodo di dieci anni se verranno ritenuti responsabili dalla Corte dei Conti, anche in primo grado, di aver contribuito al dissesto finanziario dei loro territori, è chiaro e evidente il motivo per il quale l’ex Sindaco Ceccuzzi ha rassegnato le dimissioni e ha consegnato al città al commissario”.