Chiusi azzera i debiti con le aziende

sindaco ed assessore

Dal neogoverno Letta arriva il via libera per pagare le imprese ed il Comune di
Chiusi si fa trovare subito pronto. Nei prossimi giorni l’amministrazione
guidata da Stefano Scaramelli, pagherà infatti debiti nei confronti delle
aziende per circa 416.000 euro. In meno di 5 mesi, dal 1° gennaio ad oggi, le
aziende pagate dal Comune di Chiusi, per varie prestazioni professionali
effettuate, salgono a quota 55 per un totale di circa 1 milione e 100 mila euro.
Con questo ultimo sblocco di denaro, sono tre le tranche di pagamento effettuate
da inizio anno dal Comune di Chiusi: la prima ad inizio 2013 per un importo di
circa 305 mila euro, la seconda un mese fa per altri 374 mila euro circa e
l’ultima appunto appena resa possibile da 416 mila euro.
“Dalle parole siamo passati ai fatti-ha dichiarato il primo cittadino di Chiusi
Stefano Scaramelli- appena ci hanno dato la possibilità siamo subito stati
capaci di pagare le imprese che hanno lavorato per il Comune. Oggigiorno sempre
più spesso le cronache dei giornali ci parlano di aziende costrette a licenziare
o a chiudere, magari con crediti verso lo Stato, ebbene a Chiusi siamo convinti
che sia invece proprio l’ente pubblico a dover dare per primo l’esempio e a
rispettare la dignità del lavoro riconoscendoli il giusto compenso. A Chiusi
dunque continueremo a pagare i lavori che ci vengono fatti perché non solo
questo è l’unico modo per far crescere un territorio, ma anche perché pagare un
impresa significa aiutare tante famiglie ad andare avanti e superare la crisi. A
questo punto però i Comuni non possono più andare avanti da soli –conclude il
sindaco Scaramelli- occorrono risposte certe e rapide dallo Stato. Noi siamo un
Comune forte che vuole avere la possibilità di pagare anche nel 2013 senza dover
aspettare decreti da Roma e per questo combatteremo perché il “patto di
stupidità” che al momento ancora strozza ed ingessa l’amministrazione pubblica,
sia modificato il prima possibile svincolando ad esempio tutte le spese di
investimento. Altre risposte nette dovranno arrivare anche sull’Imu, abolirla
significherebbe far calare sulla testa dei Comuni una vera e propria mannaia,
occorre riformarla per fasce di reddito magari esentando la parte più debole
della società ma facendo pagare molto a chi può permetterselo.”
“Per noi la priorità è il lavoro remunerato –ha dichiarato l’assessore al
bilancio e finanze Juri Bettollini – pagare le imprese significa ridare speranza
alle famiglie, significa far tornare a lavoro persone in cassa integrazione
insomma significa generare un volano economico di sviluppo a beneficio di tutto
il territorio. Per questo dunque sono molto soddisfatto del risultato ottenuto
in soli 5 mesi dal nostro Comune perché è la conferma della nostra attenzione
nella gestione della cosa pubblica al contrario di chi demagogicamente afferma
altro; al contempo-continua l’assessore- sono preoccupato per il patto di
stabilità, occorre cambiare al più presto le regole, insieme al sindaco
combatteremo con forza per ottenere un atto di civiltà e per far si che lavori
come ad esempio il restauro di una scuola non siano più legati da lacci e
laccioli insopportabili ed inaccettabili perché a discapito della sicurezza dei
nostri figli.”
Dal Comune di Chiusi insomma sono due i messaggi che partono, da un lato c’è
soddisfazione per essere riusciti, tramite una gestione oculata che ha portato
tra l’alto all’autonomia di bilancio per il 97%, a mantenere le promesse fatte
pagando le imprese, ma dall’altro lato l’intento sarebbe quello di fare ancora
meglio investendo ad esempio gli oltre 400 mila euro di oneri di urbanizzazione
in opere strategiche per il Comune, operazione possibile solo con un netto
cambiamento del patto di stabilità. Proprio per questo, come per altro
sostenuto anche durante la manifestazione di Roma, indetta dall’Anci, alla
quale parteciparono il sindaco Stefano Scaramelli e l’assessore al bilancio
Juri Bettollini, il Comune di Chiusi continuerà a lottare, ma intanto un dato
può essere già registrato; di fatto da oggi per il Comune etrusco inizia
infatti una vita nuova dal punto di vista economico e finanziario visto che
grazie alle tre trance di pagamenti, pari ad oltre 1 milione e 100 mila euro,
Chiusi può vantare quindi, di non avere più nessun tipo di debito, esigibile,
verso le aziende.