Cenni, Pd: ‘Giovani imprenditori, la vera scommessa per il futuro dell’agricoltura’

Susanna Cenni

“Creatività, capacità di impresa, entusiasmo, grande innovazione e visione del futuro. Queste le idee comunicate con forza da Luca Brunelli e dai giovani agricoltori della Cia, guardando al futuro del settore, a patto che anche la politica dia il suo contributo”. Con queste parole l’onorevole Susanna Cenni, parlamentare toscana del Partito democratico e membro della Commissione agricoltura, interviene a margine dell’assemblea annuale dell’Associazione giovani imprenditori agricoli e della Cia che si è svolta oggi, mercoledì 8 maggio a Roma.

“C’è tanto entusiasmo e tanta voglia di fare da parte dei giovani in agricoltura – continua Cenni – ma le aziende agricole condotte da under 35 sono ancora poche in Italia (circa il 5,1 per cento), anche per colpa di una politica lenta e di un’eccessiva burocratizzazione che non consente uno sviluppo generazionale. Per poter avviare un’attività nel settore agricolo, infatti, i giovani hanno bisogno di credito e di terre da coltivare. In quest’ottica appare prioritario rendere attuativa la norma sulla vendita e sull’affitto dei terreni demaniali con diritto di prelazione per i giovani, che è rimasta congelata da quasi un anno. Un decreto che avrebbe consentito di sbloccare circa 380 mila ettari di terreno dando la possibilità di creare quasi 50 mila nuove imprese guidate dagli under 40”.

“L’agricoltura – continua Cenni – è uno dei settori strategici in cui deve saper investire il nostro Paese. I giovani di Cia stanno dimostrando di crederci e dobbiamo farlo anche noi, supportando ogni possibilità per garantire ricambio generazionale e vivacità al settore. Mi auguro che l’appello lanciato dai giovani agricoltori della Cia al neo ministro per le politiche agricole, Nunzia De Girolamo, venga accolto e riceva adeguate risposte concrete. Nel frattempo inizierò a lavorare a una proposta di legge per favorire varie e nuove forme di uso della terra anche sperimentando nuove modalità di possesso della terra stessa e approfondendo esperienze che sono state già avviate in altre realtà europee”.