Cenni : “Con lo Sblocca Italia una buona notizia: il Governo mantiene l’impegno verso molte imprese dell’arredamento”

Susanna Cenni

Susanna Cenni

“Settembre si apre con alcune buone notizie per le imprese toscane. Dopo tanti incontri con le aziende e con i loro consulenti e dopo l’approvazione di un ordine del giorno che impegnava il Governo a intervenire nel primo provvedimento utile, con lo Sblocca Italia si mette finalmente fine all’annosa vicenda che impediva a centinaia di imprese toscane che operano nel settore dell’arredamento di continuare a produrre oggetti di design ispirati ai classici”. Con queste parole la parlamentare senese, Susanna Cenni, commenta positivamente l’inserimento nel decreto Sblocca Italia dell’articolo 52 che, riprendendo il testo della proposta di legge sul design, a prima firma della deputata senese, concede il via libera alla produzione di pezzi di arredamento ispirate ai “classici” .

“Quella a tutela delle aziende e dei lavoratori del design – afferma Cenni – è una lunga battaglia che sto portando avanti, anche assieme ad altri colleghi toscani, da molto tempo con interrogazioni, ordini del giorno, risoluzioni, emendamenti e attraverso numerosi incontri con gli uffici competenti del Governo. Il successo di oggi è il risultato di un lavoro attento e scrupoloso portato avanti in stretta collaborazione con gli uffici del Governo, con cui sono sempre stata in contatto diretto. Un lavoro coordinato soprattutto dai sottosegretari Luca Lotti e Antonello Giacomelli che voglio davvero ringraziare per aver fedelmente mantenuto gli impegni assunti con tanti nostri. Oggi, dopo tante battaglie, dentro una crisi ancora durissima, possiamo almeno  garantire qualche certezza in più e continuità produttiva e occupazionale a un pezzo importante del nostro tessuto produttivo che esprime competenza, valore economico, crea occupazione e reddito. Un tessuto produttivo composto da circa 700 aziende per lo più artigiane, dislocate in numerosi distretti produttivi e industriali, che occupano circa 13.500 addetti, con un fatturato di circa 950 milioni di euro annui e che per oltre 50 anni hanno prodotto oggetti di pubblico dominio”.