Ceccuzzi: ‘Era necessaria la discontinuità’

Franco Ceccuzzi

Le notizie di stampa sulle ipotesi di gravi irregolarità contabili attribuite alla precedente gestione di Banca Mps sono una conferma di quanto fosse necessario ed urgente operare un ricambio ai vertici del gruppo. Una conferma, purtroppo, molto più dolorosa di quanto ci potessimo aspettare, che ribadisce quanto fosse indispensabile da parte del Comune sollecitare e sostenere quel ricambio che fu avviato nel dicembre 2011 e trovò il suo definitivo compimento nel marzo 2012, con l’arrivo di Fabrizio Viola ed Alessandro Profumo”. Con queste parole Franco Ceccuzzi, candidato a sindaco di Siena del centrosinistra, interviene sulla Banca Monte dei Paschi.

Quel ricambio – continua Ceccuzzi – oggi può consentire di contribuire, con il proprio operato, ispirato alla massima trasparenza verso il mercato, gli azionisti e la vigilanza, di mettere tutti gli organi preposti nelle condizioni di lavorare per fare, quanto prima, la massima chiarezza su alcuni degli gli aspetti che possono avere condotto l’azienda in una situazione di difficoltà patrimoniale e reddituale. Vanno in questa direzione le comunicazioni odierne dell’azienda e quelle del 17 gennaio scorso con le quali la Banca si impegna a valutare la legittimità e l’impatto di queste operazioni, come la valutazione se intraprendere un’azione di responsabilità nei confronti delle precedenti gestioni. In attesa di conoscere gli sviluppi della vicenda quello che non potremmo accettare è la filosofia di fondo che potrebbe avere ispirato tali operazioni: lo snaturamento dell’identità della banca commerciale che trae utile e perdite dall’economia reale e si avventura nella finanza per trarre il massimo profitto a breve e consegnare le perdite ai posteri, dai lavoratori alla comunità senese. Non è questa la Banca che Siena ha sempre voluto e per la quale ci siamo battuti in questi anni. Abbiamo commesso anche molti errori, ma gli indirizzi erano sempre netti: legame con la città e banca dell’economia reale, distante da quelle banche di affari che speculano dalla finanza”.