‘Cecco Angiolieri è una via dimenticata. E a Natale vogliamo le luminarie’

Si torna a parlare dei problemi dei commercianti cittadini che provano a muoversi e divincolarsi tra gli alti affitti, la crisi economica generale e generalizzata che certo non spinge la gente a comprare e fare acquisti e le difficoltà aggiuntive che sta vivendo la città. La situazione ormai da tempo non è rosea: il Corriere di Siena da mesi testimonia le problematiche vissute da molti esercenti senesi. Qualcuno ha già chiuso e ha lasciato la propria attività (e in tanti casi si parla di negozi e botteghe storiche che abbassano definitivamente la serranda), altri provano a resistere nel tentativo di combattere contro una situazione realmente difficile.

Oggi a parlare sono i commercianti di via Cecco Angiolieri. E’ una strada del centro storico, una via anche ambita da tanti commercianti: qui oggi ci sono una quindicina di attività. Da un paio di mesi questi esercenti sono molto arrabbiati: lamentano di essere stati penalizzati da lavori ben noti in città.

Banca e appartamenti Con la chiusura del cinema Moderno in uno storico edificio del centro sono partiti i lavori: qui presto troveranno posto un’altra filiale di banca e alcuni appartamenti. I commercianti lamentano il fatto di essere stati abbandonati da chi ha pensato a questa soluzione: “Il cantiere oscura la vista della via e crea tantissimi problemi a noi che abbiamo un’attività in Cecco Angiolieri”, dicono.

Ieri abbiamo incontrato Eugenio degli Innocenti, proprietario del negozio Calavera’s Streetshop, e Sandra Rossi, dipendente della pellicceria Cioni. “Da quando sono iniziati i lavori ed è stato installato il ponteggio – dice Eugenio – i miei guadagni sono diminuiti di un terzo. Con il ponteggio non c’è luce, tutto qui è buio. La strada è ostruita totalmente. Per non parlare della polvere che siamo costretti a respirare quotidianamente. E quello natalizio è per noi il periodo più importante dell’anno, quello in cui riusciamo a ottenere discreti guadagni: ma questa situazione ci crea tante difficoltà”.

Luminarie L’accenno alla luce ci fornisce un ottimo assist per parlare delle luminarie natalizie. “Non so quale decisione verrà presa – prosegue Eugenio -, ma io sono disponibilissimo a pagare una quota per dare luce alla città. Senza luci sarebbe un Natale triste. Dico io: ma cosa ci vuole a metterci tutti d’accordo per fare qualcosa di bello per le feste? E non è solo una questione di sostegno alle vendite, ma è proprio un discorso di atmosfera natalizia. Ma francamente quest’anno qui non c’è nemmeno lo spazio per mettere le luminarie”.

Braccialetti Interviene Sandra: “Sono senese, contradaiola della Pantera, e non capisco perché il Magistrato delle contrade ha detto di no all’utilizzo dei braccialetti delle contrade per le feste natalizie. Capisco che viene tirata in ballo la tradizione, ma in questo momento i commercianti vivono un periodo nero. La tradizione può anche cambiare. Sarebbero stati utilizzati per una ventina di giorni, non per due mesi. E credo che la città avrebbe avuto un grande ritorno in immagine”. Poi interviene sulla questione del ponteggio e dei lavori nella via: “Sembra una strada chiusa – dice -. La pellicceria si è spostata da Camollia in via Cecco Angiolieri perché crediamo nelle potenzialità di questa strada. E invece dobbiamo vivere il disagio di una situazione di questo tipo. Tutti i clienti di passaggio li stiamo perdendo”.

Lavori Quanto dureranno i lavori? Secondo Eugenio e Sandra non meno di ventiquattro mesi. Due anni. Un tempo lunghissimo. I lavori saranno interrotti per alcuni giorni durante la festa del “Novello nel castello” e poi a partire dal 21 dicembre per le feste natalizie.

Incontri “Potrebbe essere affisso un cartello che spiega che la strada non è chiusa”, azzarda Eugenio. Poi i due spiegano la prossima mossa: “Abbiamo chiesto un incontro per la committenza e con i responsabili dei lavori per spiegare in maniera civile ed assolutamente pacifica le nostre ragioni”, dicono Sandra ed Eugenio. L’idea è condivisa da tutti i commercianti di via Cecco Angiolieri. E incontri in Comune? “Questa decisione mica è stata presa dal commissario – afferma Sandra -. Francamente in questo momento non sapremmo nemmeno con chi parlare in Comune”.

Futuro Cosa sarà di Siena nei prossimi anni? Molti commercianti sono pessimisti: “Tra affitti alle stelle, gente che spende meno rispetto al passato e parcheggi costosissimi vedo sempre meno gente che cammina per Siena – sentenzia Eugenio -. In questa città un commerciante singolo, quindi non un franchising, incontra enormi difficoltà. Io ho deciso di fare un investimento ad una giovane età, ho rischiato, ma posso dire che ci viene dato ben poco aiuto. Vedo tante cose sbagliate. Molti fondi sono sfitti, molte attività non ce la fanno e chiudono. E poi qui accanto c’era un bellissimo cinema mentre tra poco ci sarà l’ennesima filiale di una banca. E dicono che Siena tiene alla cultura e vuole diventare capitale europea…”. “Anche noi abbiamo avuto una riduzione di incassi da quando ci sono i lavori – dice Daniele Piazzai, titolare del bar Centrale -. Ho i tavolini fuori, per la via, ma arriva polvere e il camion è parcheggiato qui davanti. Chiediamo un aiuto, un sostegno. I senesi sanno che c’è il cantiere e in tanti si stanno abituando a non passare di qui proprio perché ci sono i lavori”.

Gennaro Groppa