Carolin Angerbauer: ‘Siena può ancora crescere facendo leva su partecipazione, intelligenze e legami affettivi’

Carolin Angerbauer

Mi chiamo Carolin Angerbauer, sono una storica dell’arte, sono tedesca e ho scelto di vivere a Siena. Ho partecipato, qualche settimana fa, alla maratona creativa, promossa da “Avanti Siena per Franco Ceccuzzi”, in Piazza del Mercato intervenendo su due questioni rilevanti per la vita culturale di Siena: il rapporto tra arte e politica ed i legami che Siena ha con il mondo. La prima questione coincide con il legame tra artista e cosa pubblica, tra spettatore e l’opera e con il modo nel quale l’arte viene vissuta nella città. Tutti temi che sembrano lontani dalla politica, ma non lo sono affatto. Quando ci interroghiamo su come le opere dovrebbero essere esposte ci poniamo domande politiche. Quando ci chiediamo che cosa susciti un’opera d’arte in una piazza o in una via parliamo di partecipazione. La partecipazione è elemento fondante sia nella politica che nell’arte e nella cultura. I cittadini sono i protagonisti della vita democratica così come del modo in cui viene vissuta l’arte nel contesto urbano.

Parlando di partecipazione mi è stato chiesto di organizzare spazi informativi che sappiano comunicare ai cittadini il percorso che la città ha intrapreso per vincere la sfida di Siena Capitale Europea della Cultura. Per farlo, insieme ad artisti, associazioni ed imprese locali, abbiamo pensato a un “Punto Mobile” che tocchi i diversi luoghi del territorio e fondi le sue radici sulla partecipazione dinamica, che offra occasioni di incontro e di dialogo, senza un luogo fisso, anche attraverso uno spazio radiofonico aperto al contributo di tutti.
Gli ambasciatori di Siena nel mondo. La seconda questione riguarda come le persone straniere o non originarie di Siena vivono il rapporto con la città. Siena si trova isolata rispetto ai flussi che hanno caratterizzato l’economia e lo sviluppo della seconda metà del novecento, per le grandi carenze di collegamenti stradali e ferroviari. Certamente Siena non sarà capace da sola di affrontare questi limiti infrastrutturali, ma potrà fare leva sui legami intellettuali, culturali e affettivi che si sono creati intorno alla città e che ancora oggi si creano. Recentemente in una trasmissione televisiva erano ospiti Zubin Mehta e Daniel Barenboim, due dei più importanti direttori d’orchestra al mondo. Nel corso dell’intervista hanno raccontato, visibilmente emozionati, del loro incontro, quasi cinquant’anni fa a Siena come giovanissimi musicisti dell’Accademia Chigiana. In quel momento ho pensato a tutte le persone che hanno passato a Siena momenti chiave della loro vita, da studenti, da giovani ricercatori, da lavoratori all’inizio della propria carriera. Ognuno di loro, insieme ai talenti che abbiamo nella nostra città, può essere un ambasciatore di Siena nel mondo, costruendo una rete sulla quale investire per nostro futuro. Penso ad esempio alle centinaia di studenti cinesi che scelgono di studiare presso l’Università per Stranieri di Siena: domani questi ragazzi potrebbero essere la classe dirigente della nazione più grande e più ricca del mondo e ambasciatori della nostra città in casa propria. Siena ha ancora molto da offrire e lo può fare, facendo ancora più leva su tre concetti: partecipazione, intelligenze e legami affettivi.
Carolin Angerbauer, storica dell’arte