‘Carla Fracci può essere la testimonial di Siena per la capitale europea della cultura’

Carla Fracci (foto Gielle)

Una testimonial importante per sostenere la candidatura di Siena a capitale europea della cultura. Il nome lo fa Anastasia Sardo, fondatrice e direttrice di Centro studio danza. Per il momento è solo un’idea, ma la popolarità di questa persona, una vera e propria star internazionale, spinge a domandarsi se tale ipotesi possa divenire realtà. E magari spingerà anche chi di dovere a fare in modo che la possibilità possa trovare realizzazione.

Fai il nome di Carla Fracci e subito pensi alla danza. Una professionista esemplare, una carriera lunghissima con esibizioni sui palcoscenici di tutto il mondo. Apprezzamenti a ogni latitudine per le sue qualità artistiche e le sue capacità. Rappresenta tra l’altro anche uno di quei simboli che rendono merito all’italianità nel mondo. Carla Fracci è un mito vivente della danza. Pensiamo quindi alla svolta, magari in un primo momento anche soltanto di immagine per non pensare ai contatti artistici che tale collaborazione potrebbe avviare, che potrebbe essere data alla candidatura senese con Carla Fracci come testimonial. “Io credo – dice Anastasia Sardo – che lei potrebbe essere interessata a collaborare con Siena, ma non dipende solo da me”.

Anastasia Sardo, ci parli del suo lavoro a Siena.

“Il Centro studio danza esiste a Siena da 26 anni. Adesso stiamo per ricominciare i corsi, dal 17 settembre faremo prove gratuite per chi vuole avvicinarsi alla danza. Ormai possiamo dire che questa scuola è storica e voglio ricordare che noi partimmo già con le giuste credenziali dato che io sono laureata all’Accademia nazionale di danza di Roma, l’unica scuola che ti abilita all’insegnamento. Abbiamo corsi sperimentali dedicati ai più piccoli, poi abbiamo corsi propedeutici, preparatori e accademici: ci rivolgiamo insomma a tutte le fasce di età e a ogni tipo di persona. Abbiamo anche un corso di ballo moderno, uno di danza del ventre e uno dedicato alle danze storiche, anche se la danza classica resta il nostro fiore all’occhiello. Forse non tutti a Siena conoscono il lavoro che abbiamo fatto in questi ventisei anni: abbiamo portato qui i più grandi nomi della danza italiana ed internazionale. Abbiamo festeggiato i nostri venticinque anni di vita con Carla Fracci che è stata ospite della nostra manifestazione con scopi benefici ‘Una città per la danza, una città per i bambini’ con fondi destinati all’Atl. Abbiamo tante collaborazioni attive, dal Teatro dell’Opera di Roma alla Scala di Milano e molte importanti anche all’estero come le scuole di Kiev e quella di Perm in Russia. Nel corso degli anni abbiamo effettuato delle performance a Praga, al Teatro nazionale di Bucarest: posso dire che chi è cresciuto qui è diventato un buon professionista. Naturalmente noi trattiamo la danza anche a livello ludico, per chi ci si vuole cimentare senza diventare un professionista”.

Com’è il rapporto tra Siena e la danza?

“Tanti senesi amano la danza. Nell’ultimo decennio, fino al 2006, c’è stato un vero e proprio boom, la passione è cresciuta. Io avverto la passione dei senesi per la danza. I senesi sono passionali e hanno un cuore, e la danza è passione. Alcune nostre allieve lavorano alla Scala, altre sono in Accademia, Elena Spaziani lavora stabilmente in Germania. Io ho lavorato perché Siena venisse conosciuta nel mondo anche per la danza oltre ai tanti aspetti e particolarità per cui questa città è già nota ovunque. Posso dire che noi abbiamo portato un nostro segno della senesità all’estero. Magari un po’ di attenzione manca nelle istituzioni cittadine”.

Lei è senese?

“Io sono nata a Latina ma ormai mi considero senese d’adozione. Abito qui da quasi trenta anni, questa città è diventata mia per amore. E ovviamente qui lavoro, avendo fondato questa scuola”.

C’è qualche evento che le piacerebbe organizzare e che potrebbe dare visibilità alla danza?

“In passato abbiamo fatto cose bellissime in collaborazione con il Comune di Siena, soprattutto sul finire degli anni Novanta. Furono organizzate delle serate in Piazza Duomo in occasione della Settimana della danza. Mi piacerebbe tanto che si potesse tornare a fare eventi di questo tipo. Negli ultimi anni, invece, abbiamo fatto spettacoli soprattutto a San Galgano, un altro palcoscenico strepitoso. Mi sembra che a Siena prima ci fosse maggiore attenzione al merito, adesso c’è maggiore disattenzione”.

Quanto può essere importante la danza nella sfida per far diventare Siena capitale europea della cultura?

“Io spererei che anche la danza possa essere coinvolta. Tra l’altro anche Carla Fracci potrebbe essere coinvolta in questa sfida. Io ho alcune proposte che credo possano essere interessanti per il territorio. Ma come faccio a proporre qualcosa se nessuno ascolta? Adesso sembrano mancare i riferimenti”.

Come mai crede che Carla Fracci potrebbe accettare di lavorare per la candidatura senese?

“Lei conosce molto bene Siena e apprezza questa città. Conosce la Chigiana, conosce il lavoro che abbiamo fatto noi del Centro studio danza. Viene spesso a Siena e usa bellissime parole per descriverla. Io le ho parlato di questa candidatura e lei mi è sembrata molto affascinata da questo progetto. Non spetta a me farle proposte o chiederle di lavorare per la candidatura senese, ma se chi di dovere lo facesse spero e credo che da lei potrebbe avere una risposta positiva”.

Gennaro Groppa