Bilancio consuntivo, documento del Pd: ‘La città pagherà un prezzo altissimo per la sete di potere’

consiglio comunale

Si sono riunite oggi, domenica 20 maggio la direzione provinciale, nella mattinata, e la direzione comunale del Partito democratico di Siena nel pomeriggio, le quali hanno votato all’unanimità un documento alla luce delle ultime novità che riguardano il Comune di Siena e in vista del consiglio comunale in programma lunedì 21 maggio. Alla seduta della direzione provinciale ha partecipato il segretario regionale, Andrea Manciulli, mentre a quella comunale ha preso parte Luca Sani, coordinatore della segreteria regionale del Pd.

 

“Ho ascoltato con attenzione l’introduzione dei lavori e il dibattito – ha detto Andrea Manciulli nel suo intervento – e condivido e approvo i contenuti del documento che la direzione ha approvato all’unanimità”. Rivolto, poi, ai dissidenti interni al partito ha detto: “Bisogna che abbiate la coscienza di capire che siamo a un millimetro dal punto di non ritorno, in un momento particolare per la vita del Paese e con dei risultati che fanno del Pd l’unica forza in grado di affrontare le difficoltà. Se domani, in consiglio comunale, il bilancio non venisse ancora una volta votato da voi che siete una parte dei consiglieri del Pd, la situazione diventerebbe irreparabile. Si deve, quindi, agire con la responsabilità che la città e la situazione politica richiedono. Qualora questo non accadesse, il Pd dovrà difendersi a ogni livello, prima di tutto per salvaguardare la propria immagine che dalla vostra azione verrebbe gravemente danneggiata”.

 

“E’ gravissimo e ingiustificabile, sul piano politico – si legge nel documento – che una minoranza del Pd stia lavorando da settimane per provocare la crisi del Comune di Siena. Un’azione pianificata dopo le scelte della Fondazione sul consiglio di Banca Mps, che prende a pretesto gli atti amministrativi per unire i voti dei consiglieri comunali eletti nel Pd con quelli del Pdl e delle liste civiche. Questa minoranza è ormai arrivata ad assumere la guida dell’opposizione e sta lavorando per presentare una mozione di sfiducia contro il sindaco. Tutto ciò in totale dispregio delle posizioni assunte in queste settimane dagli organismi dirigenti, della disponibilità al dialogo manifestata dal sindaco, dal partito e dai tre segretari con i quali si sono incontrati i consiglieri comunali e Alberto Monaci, mentre nelle stesse ore assicuravano i propri voti all’opposizione per respingere il bilancio e presentare una mozione di sfiducia. Si tratta di atti di inaudita gravità, che vanno ben oltre il tradimento del mandato elettorale e si collocano fuori dal partito per il tasso di trasformismo, di trasversalismo e di totale asservimento alle logiche di una famiglia. La direzione – continua il documento – dà mandato ai segretari comunale, provinciale e regionale del Pd di depositare, quanto prima, un esposto al consiglio provinciale dei garanti per le valutazioni conseguenti, a partire dal voto difforme dal gruppo di sette consiglieri iscritti al Pd nel consiglio comunale del 3 aprile e del 27 aprile, nonché di tutte le altre iniziative assunte, durante le quali è stata gravemente danneggiata l’immagine del partito, tenendo anche conto del consiglio comunale previsto per domani, lunedì 21 maggio e delle sue eventuali e ben maggiori conseguenze sul piano politico e amministrativo”.

 

“La città – si legge ancora nel documento – pagherà un prezzo altissimo per la sete di potere di alcune persone. Le vere cause degli attacchi al sindaco sono, ormai, un fatto noto in tutta Italia: la mancata conferma di un consigliere di amministrazione di Banca Mps che porta alcuni consiglieri comunali a provocare la crisi al Comune. La vecchia e cattiva politica che vuole distruggere il presente e pregiudicare il futuro perché non ha visto soddisfatti i propri obiettivi di corrente. La direzione provinciale auspica che le forze del popolarismo storico, radicate in provincia, prendano le distanze in modo netto e inequivocabile da un modo di intendere la politica che è incompatibile con il Pd e con l’interesse generale”.