Bianciardi: ‘Albergatori senesi pronti a scendere in piazza contro il Comune’

Marco Bianciardi

Aumenta la rabbia degli albergatori cittadini. Hanno già pagato la prima rata della tassa di soggiorno, tra pochi giorni (entro venerdì 16 novembre) dovranno pagare anche la seconda. Ma ancora non si sa come e quando il Comune di Siena spenderà il ricavato di questa tassa per nuova promozione o organizzazione di eventi. “Ma la legge parla chiaro al riguardo – dice Marco Bianciardi, presidente di Federalberghi Siena -. Quei soldi vanno utilizzati solo con queste finalità, non per altro”. I toni stavolta si alzano. Gli albergatori hanno richiesto da mesi un incontro con il commissario straordinario Enrico Laudanna. Ma da giugno ad oggi l’incontro non c’è stato. Gli albergatori sono stati convocati lunedì in Comune ma, come spiega Bianciardi, “il commissario non c’era. Abbiamo potuto parlare solamente con i responsabili dell’ufficio tecnico, ai quali abbiamo rinnovato la richiesta di un incontro con Laudanna per discutere della tassa di soggiorno e di come dovranno essere utilizzati i proventi”.
Bianciardi, mi sembra di capire che voi albergatori siete molto arrabbiati.
“Sì, lo siamo. Ma vi rendete conto di quali cifre stiamo parlando? La prima rata, già pagata dagli albergatori al Comune di Siena, si aggira sui 500mila euro. La seconda rata dobbiamo pagarla entro venerdì. Il tutto per circa un milione di euro, una cifra veramente considerevole. I soldi quindi ci sono, ma come verranno spesi? Adesso francamente pretendiamo che il commissario ci dia una risposta. Da giugno chiediamo un incontro, speriamo di poter avere un colloquio entro la fine di novembre. Ma lo sa cosa ci è stato detto?”.
No. Cosa?
“Alcuni tour operator hanno chiamato in Comune chiedendo materiale informativo, depliant e volantini da utilizzare con finalità turistiche e di promozione. La risposta è stata che il Comune non ha soldi per fare nuovi volantini e depliant. Ma vi rendete conto? E comunque i soldi ci sono, dato che il milione di euro incassato dal Comune serve anche per questo. E’ andata a finire che gli stessi tour operator hanno poi chiamato gli albergatori chiedendo quindi a noi questo materiale. Mi sembra una cosa assurda”.
Voi continuate a temere che questi soldi possano essere utilizzati per risanare il bilancio, è così?
“Lo temiamo ma per legge non può avvenire. Però il commissario dovrebbe incontrarci per darci una spiegazione. Può anche dirci che siamo a novembre e che a questo punto si discuterà a gennaio di come sviluppare la promozione turistica del territorio. Accettiamo anche questo, ma che almeno ci dica qualcosa. Ma ci rendiamo conto che in questo momento il turismo è la più grande risorsa che ci è rimasta? Se perdiamo anche il turismo cosa faremo? Ma perché non ci guardiamo attorno? I Comuni di San Gimignano e Monteriggioni l’hanno fatto, hanno investito il ricavato della tassa di soggiorno. Se l’hanno fatto i sindaci Bassi e Valentini perché non possiamo farlo anche a Siena? Ma guardate solo allo sviluppo che sono riusciti a dare alla Francigena. Sono messaggi importanti che io spero vengano recepiti pure a Siena”.
Il mondo politico cittadino vi è vicino in questa vostra battaglia?
“No. Forse quando si avvicineranno le elezioni qualcuno si mostrerà più vicino, ma adesso francamente non sta avvenendo. Ricordo però che i membri della scorsa amministrazione comunale avevano affermato che non avrebbero mai inserito la tassa di soggiorno a Siena per poi fare il contrario dicendo che purtroppo la situazione era peggiorata e questa mossa era divenuta inevitabile. Io comunque dico questo: siamo pronti a scendere in piazza se il Comune non ci dirà come verranno spesi questi soldi e noi albergatori siamo anche pronti a non pagare più la tassa di soggiorno qualora capissimo che non si intende fare promozione, cosa che, lo ricordo, è prevista dalla legge”.
Gennaro Groppa