Bezzini: “Dalla Banca Mps una strategia di rilancio che guarda al futuro”

Il nuovo Piano industriale 2012 – 2015 della Banca Mps dà il segno forte della volontà di superare le enormi difficoltà di questa fase, delineando una strategia di uscita dalla crisi che punta a tutelare l’indipendenza di Mps e a fargli recuperare l’apprezzamento della clientela e dei mercati sulla natura di banca commerciale, al servizio dell’economia reale italiana. La sottoscrizione da parte del Ministero del Tesoro di titoli obbligazionari speciali è un passaggio decisivo sia per rispettare le indicazioni di adeguamento patrimoniale dell’Autorità bancaria europea, che per consentire alla Banca di costruire un percorso di stabilizzazione e irrobustimento patrimoniale di medio periodo, evitando soluzioni precipitose dagli esiti traumatici. Condizioni queste che, unite al recupero di redditività, sono indispensabili per tutelare l’indipendenza strategica della Banca e per proiettare nel futuro il suo legame storico con il territorio.

 

In queste settimane il presidente, Alessandro Profumo e l’amministratore delegato, Fabrizio Viola hanno prodotto uno scatto poderoso per costruire una strategia che facesse fronte a una situazione straordinaria e drammatica che univa dentro di sé gli effetti dell’emergenza nazionale e internazionale e i risultati negativi, sul piano patrimoniale economico e finanziario, non ascrivibili esclusivamente al contesto di crisi generale, ma frutto anche di limiti ed errori, degli ultimi venti anni. Uno scatto poderoso che credo sia stato determinante nella decisione del governo di sottoscrivere obbligazioni speciali, offrendo a Banca Mps un’opportunità di riscatto che non può essere sprecata.

 

La prospettiva di recupero della redditività rappresenta una delle condizioni decisive affinché Mps, rafforzi la sua solidità, torni a remunerare il capitale investito e continui a essere il più grande polo occupazionale senese e della Toscana. La redditività è inoltre per il nostro territorio un fattore ancora di più imprescindibile per tutelare il patrimonio della Fondazione, assicurando il rientro dal debito contratto e l’avvio di un processo graduale di differenziazione dei suoi asset, mantenendo comunque anche in futuro un ruolo centrale come azionista.

 

I vertici di Mps hanno più volte ribadito quanto il rapporto con il territorio rappresenti per la Banca un valore aggiunto e quanto sia al centro delle strategie di rilancio. E’ ineludibile che le scelte contenute nel Piano industriale, sotto il profilo della riorganizzazione, provochino grande preoccupazione nei dipendenti che, negli anni, hanno contribuito a dare valore a Mps e ai quali va tutta la nostra vicinanza. L’auspicio è che si riesca a governare passaggi decisivi, come quello che si trova oggi di fronte la Banca, con equità e secondo logiche di merito, distribuendo i sacrifici, in maniera progressiva, a partire dai livelli più alti. E’ fondamentale che ogni scelta sia improntata alla sobrietà e al rigore, a partire dai vertici e che siano messe in atto tutte quelle azioni tese a ridurre indennità degli amministratori e numero dei componenti dei Cda delle partecipate.

 

Per quanto riguarda le relazioni industriali, il mio auspicio è che tutti dimostrino di essere consapevoli della difficilissima situazione della Banca e che si riesca quindi a trovare un terreno di confronto all’altezza delle sfide che Mps ha di fronte. Oggi anche il sindacato, nella sua funzione di rappresentanza dei lavoratori, ha l’opportunità di poter contribuire, con il suo punto di vista e mi auguro con un’impostazione costruttiva e propositiva, a una strategia di rilancio che abbia al centro la tutela prospettica dell’occupazione.

 

Solo se tutti gli attori, avranno coraggio e senso di responsabilità, potremo farcela. Se continueranno a prevalere le rendite, i particolarismi e gli egoismi allora toglieremo un pezzo di futuro alle generazioni che verranno.

 

Simone Bezzini

presidente Provincia di Siena