Realizzate a Monteriggioni le aree di sosta individuate nel Master plan della Via Francigena, concordato con la Regione Toscana e coordinato dalla Provincia di Siena

Realizzate a Monteriggioni le aree di sosta individuate nel Master plan della Via Francigena, concordato con la Regione Toscana e coordinato dalla Provincia di Siena. Al fine di valorizzare i 400 km del tratto toscano della via Francigena la Regione ha varato un Master plan, un piano guida della Francigena, che include una serie di interventi, quali segnaletica, restauri e sistemazioni urbane, servizi, aree di sosta e punti informazione, allo scopo di mettere in sicurezza e dare continuità al tracciato dei pellegrini e renderlo fruibile oltre che a piedi, anche in bicicletta ed cavallo.

“Gli interventi dovevano essere completati entro dicembre 2011 – precisa il sindaco di Monteriggioni, Bruno Valentini – e così è stato fatto, grazie alle capacità del nostro Ufficio Lavori Pubblici ed all’ottima collaborazione con la Provincia di Siena. I prossimi traguardi riguardano la messa in sicurezza del tratto Monteriggioni-Siena, dopo l’inaugurazione della tappa San Gimignano-Monteriggioni, e la prosecuzione del restauro del complesso monumentale di Abbadia Isola, che sarà uno snodo fondamentale nella promozione della Via Francigena e del cosiddetto turismo lento perché le sue funzioni saranno interamente dedicate a valorizzare questa forma di turismo, rispettosa dell’ambiente ed in forte evoluzione nel mondo, che ha costi ridotti, sia per le tasche di chi lo pratica e sia per la sostenibilità per il territorio che ne viene attraversato”.

Le infrastrutture, tutte a basso impatto ambientale, servono per dare più visibilità all’antico sentiero di pellegrinaggio e fornire servizi utili. La Regione ha contribuito col 60% di finanziamenti, mentre al resto hanno provveduto i Comuni, sulla base di criteri omogenei su tutto il territorio. Nella seconda fase degli investimenti verranno individuati anche altri interventi infrastrutturali di maggior rilevanza economica, sempre cofinanziati dai Comuni, orientati alle strutture: ostelli per pellegrini, percorsi cicloturistici ed escursionistici, uffici di informazione e accoglienza, restauri di beni storici culturali architettonici.