Al via a Chiusi i corsi dell’Università popolare

Chiusi

Ci saranno i corsi di lingua etrusca, di trekking, danza, letteratura e tanti altri all’Università popolare della città di Chiusi, che si avvia al quarto anno accademico sull’onda di un crescente successo. Intanto sono quasi duecento gli iscritti ai primissimi insegnamenti: cucina di pesce di lago, cultura araba, vaso François, massaggio e storia dell’arte. Le prime lezioni sono iniziate a fine ottobre, e tanti altri corsi arriveranno dal 2013. Per iscriversi si può telefonare all’ufficio turistico (tel. 0578/227667), aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30, oppure inviare una mail a: info@prolocochiusi.it.

L’Università popolare, lanciata dal Comune, si avvale della collaborazione di Upter di Roma e, da quest’anno, della proloco, con l’obiettivo di superare il record di iscritti dell’ultimo anno accademico: lo scorso giugno sono stati consegnati diplomi di partecipazione a 260 studenti di 23 corsi. Quest’anno i corsi saranno 35, suddivisi in diverse macroaree: lingue; cibo e dintorni; fotografia; natura, benessere, energia; arte e archeologia; letteratura e parole; comunicazione, media e criminologia; attività artigianali; musica; trekking; ecologia; insegnamenti per i bambini. «Un numero di insegnamenti – osserva l’assessore al Sistema Chiusipromozione Chiara Lanari – che speriamo possa crescere ulteriormente nel tempo, insieme a quello degli iscritti». Per tutti i dettagli si può consultare il sito internet www.comune.chiusi.si.it.

La storia dell’Università popolare è recente, ma già densa di successi: il primo anno accademico, quello 2008 – 2009, contava su tre corsi e 80 iscritti. L’anno successivo i corsi erano già sette e gli iscritti 133. Poi si è passati a 21 corsi e 210 iscritti, fino ai numeri attuali, destinati ancora a salire. Ma ciò che forse sorprende di più è l’età media, molto bassa: sono tanti i giovani che, evidentemente, hanno curiosità o passioni dentro di loro che il Comune consente di soddisfare, a un costo contenuto.

La quota di iscrizione è simbolica, e variabile a seconda dei corsi: si va dai 15 ai circa 100 euro. Ci sono tutte le condizioni, insomma, per soddisfare curiosità e sete di conoscenza.«Siamo orgogliosi di questi risultati – aggiunge l’assessore Lanari – che insieme a servizi come la biblioteca o l’Informagiovani, ci consentono di dare fondamentali strumenti di conoscenza ai nostri cittadini. In una società sempre più complessa, passione e ingegno possono essere una chiave di accesso anche per il mondo del lavoro, mentre la cultura consente di interpretare il mondo che ci circonda». Qui entra in gioco anche un valore più alto del semplice corso di studi: quello della qualità della vita, fatta di tanti beni immateriali e, appunto, di conoscenza.