A Sarteano la Giornata delle Bandiere arancioni

Sarteano

Le donne più creative di Sarteano, riunite nell’associazione Nonsolomamme, animano la domenica delle Bandiere arancioni, organizzata dal Comune e dalla Proloco con il supporto del Teatro degli Arrischianti. Il primo evento è alle 9,45, con punto d’incontro all’ufficio informazioni, oppure allo stand nella centrale piazza XXIV giugno. Alle ore 10,00 si parte per una visita guidata nel centro storico, inseguendo le storie di Pappagallo Beccafico. Ai partecipanti, i produttori locali offriranno una degustazione in piazza intorno alle 12,30. Alla stessa ora parte anche una escursione guidata per gli adulti. Il doppio appuntamento si replica nel pomeriggio, dalle 14,45. Visite e degustazione sono gratuite. “Il Comune di Sarteano – commenta il sindaco Francesco Landi – conta su questo patrimonio di cittadini attivi, ricchi di passioni e talento, forse il miglior esempio delle qualità che ci hanno consentito di ottenere il riconoscimento delle Bandiere arancioni del Touring club”. Sempre nel pomeriggio, ma alle 17.30, la compagnia Pupi di Stac presenta “Il Gatto con gli stivali”, elaborazione del testo e musiche Enrico Spinelli, regia di Pietro Venè, scene di Enrico Guerrini, con Margherita Fantoni, Patrizia Morini, Pietro Venè.

L’iniziativa è coinvolgente: a ogni bambino verrà consegnato il campanellino degli elfi. E se parteciperanno ad altri appuntamenti, gli saranno consegnati altri componenti, per creare un completo da perfetto abitante della foresta. Intanto, si può assistere a una storia fantastica: “Quando era il 1500 viveva intra le mura della città di Siena, allora Repubblica, un pappagallo tenuto a far bella mostra di sé nel bel palazzo di Lorenzo Beccafumi. Era davvero un meraviglioso esemplare: aveva riflessi di velluto e le sue piume variopinte brillavano come pietre preziose.
Viveva felice sopra un grosso fico nel giardino del cortile: ne amava i rami robusti, coperti di larghe foglie, ma soprattutto ne amava i frutti saporiti, per questo era chiamato da tutti il Pappagallo Beccafico…”

A teatro va invece in scena la celebre fiaba di Perrault (Le Chat botté) attorno alla fine del ‘600, nota ai più nella traduzione di Carlo Collodi del 1875. In questa allegra versione burattinesca, rivolta sia all’infanzia che ad un pubblico di tutte le età, si prendono le distanze dall’impostazione moralistica. Con vena scanzonata e ironica si punta l’attenzione sul personaggio del gatto, nella cui scaltrezza il pubblico dei bambini volentieri s’immedesima, per esorcizzare le difficoltà e le inadeguatezze dei piccoli di fronte al complesso mondo degli adulti. L’allestimento si avvale di una grande struttura con scenografia distesa che rappresenta il paesaggio e che viene modificata a mano a mano che la storia procede avvicendando i luoghi scenici. L’animazione, a vista, favorisce il rapporto stretto con il pubblico che è chiamato a più riprese dai narratori e dallo stesso Gatto a partecipare all’azione.