A Sarteano è stata inaugurata piazza Gundelsheim

Sarteano ha dedicato una piazza a Gundelsheim, a dimostrazione di un gemellaggio sempre più sentito. La cerimonia formale è avvenuta domenica mattina, alle presenza del sindaco Francesco Landi e del borgomastro Jonas Merzbacher, che si è fatto mille chilometri in macchina per non mancare all’evento. I due giovani primi cittadini (sessant’anni in due) hanno cementato con un atto simbolico un rapporto che è soprattutto di amicizia. Lo dimostra quanto avvenuto nei giorni scorsi, con la banda musicale di Gundelsheim che ha fatto la sua consueta visita alla filarmonica sarteanese, trovando accoglienza nelle famiglie. Momenti di vita quotidiana condivisi, come già avvenuto in Germania: un’esperienza di cui tutti parlano con gioia.

 

 

 

Tutto è nato spontaneamente, nel 1992, proprio attraverso la società filarmonica, nell’ambito di un concorso internazionale fra bande che si svolgeva a Bamberga (competizione, peraltro, vinta da Sarteano). I comuni limitrofi alla famosa città storica bavarese si erano presi l’onere di ospitare, nelle case stesse degli abitanti, i partecipanti provenienti dagli altri Paesi. Per puro caso, i sarteanesi furono ospitati a Gundelsheim. In questo piccolo centro dell’alta Franconia hanno trovato una popolazione calorosa e accogliente, molto lontana dagli stereotipi sui tedeschi. Dei veri amici, appunto. Al punto che, da quel momento, ci sono state molte visite reciproche. Ad esempio nel 2004, in concomitanza con l’inaugurazione della casa della musica di Gundelsheim. Sabato sera a Sarteano, in piazza San Lorenzo, c’è stato un concerto delle due bande con tantissima gente. Hanno eseguito un repertorio molto vasto, dal jazz alla musica classica, in occasione del premio musicale Alberto Gori. «La musica – secondo il sindaco Landi – rappresenta un linguaggio universale, molto caro al giovane musicista prematuramente scomparso. Con lo stesso linguaggio onoriamo la memoria del nostro concittadino».

 

 

 

Proprio la musica, in questi anni, è servita per un confronto culturale, e non solo. «Abbiamo capito – aggiunge Landi – di poter contare su avere persone pronte ad aprirci la porta, ad accoglierci, per il solo piacere di farlo. Il gemellaggio è stata una scelta tutt’altro che formale: quasi un passaggio obbligato, per sancire un rapporto profondo. In momento di crisi, e che legami come questo servono proprio a creare un sentimento europeo e a comprendere il valore di un’Europa unita». La nuova piazza Gundelsheim, è molto grande: per metà è un giardino e per l’altra è un parcheggio. Si trova poco fuori dal centro storico, in prossimità delle scuole.