Meltea Keller, Guida ai palazzi di Siena

I Quattro Cantoni, la Croce del Travaglio, la “Y storica”, via di Santa Caterina e via della Galluzza: Siena è città di intersezioni, di incroci, di tagli e di attraversamenti, non è città di strade che corrono parallele. E anche il bel libro di Meltea Keller, che a Siena è dedicato, nasce nel punto in cui il tempo incontra lo spazio, in cui, per essere ancora più chiari, la storia incontra l’architettura urbana, specialmente quella urbana. Ed è proprio il mescolarsi e il confondersi di queste due dimensioni, quella dello spazio e quella del tempo, che determina l’assoluta centralità che possiede in “Guida ai palazzi di Siena” la figura dell’uomo.

Cosa, infatti, è in grado di parlarci di lui più degli avvenimenti storici e più dei prodotti dell’ingegno, della fatica, delle mani dell’uomo, tra i quali l’edificare è una delle espressioni più antiche? Ciascuno dei tredici capitoli, infatti, né costituisce né intende costituire un informato catalogo di alcune dei più celebri edifici che impreziosiscono la città del Palio e il territorio circostante (Villa Bonelli, Pio Asilo Butini Bourke, Palazzo Chigi Zondadari, San Niccolò, Palazzo Berlinghieri, Casa Mocenni, Casa Natale di Giovanni Caselli, Palazzo Sozzini-Malavolti, Palazzo Vestri, Palazzo delle Papesse, Castello di Brolio, Villa dell’Annuncio, Tenuta il Greppo), bensì deve essere letto come l’armonico e avvincente snodarsi di frammenti di biografie di personaggi più o meno noti, fra i quali è possibile menzionare Matilde Manzoni, Casanova, Stendhal, Vittorio Alfieri, Maria Assunta Butini, Argea Clotilde Maria detta Baldovina, Icilio Federico Joni. 

Ciò naturalmente non significa che la ricostruzione del periodo storico (dell’atmosfera di quel determinato periodo storico) in cui il racconto è ambientato non sia attenta né, tantomeno, che la descrizione di una dimora o dello spazio urbano risulti monca o trascurata. Al contrario, Meltea Keller esibisce sempre una grande maestria nel trattare il “quando” e il “dove”. Semplicemente, “Guida ai palazzi di Siena” varca la soglia della cronaca, cittadina e nazionale, varca la soglia della stampa, della cartina, della mappa, e s’inoltra nel territorio del racconto e del romanzo, dove, sovrano incontrastato – secondo la grande lezione del critico Giacomo Debenedetti – regna il personaggio con quello che fa, con quello che pensa, con quello che sente. Il passo che segue costituisce la Premessa del libro, che verrà presentato sabato 7 maggio alle ore 17.30 presso l’Area Verde Camollia 85 (Polo civile del tribunale) di Siena.      

“Questo libro desidera svelare le storie nascoste dietro dieci portoni della città di Siena e dietro i cancelli di tre ville di provincia. Il destino particolare di alcune donne, la mente proiettata nel futuro di alcuni uomini e le relazioni interpersonali, felici e infelici, che hanno comunque segnato la vita dei nostri protagonisti sono al centro. Poi ci sono le sorprese, gli aneddoti, le bizzarrie, le avventure da film note ai cronisti d’epoca e sbiadite poi negli anni. Per Siena sono passate molte storie. Vi sono transitati – o nati – studiosi alla ricerca del proprio posto nel mondo. Vi sono cresciute donne indipendenti, pronte a cambiare vita radicalmente o addirittura ad andare in guerra con gli uomini. E poi c’è il vino. Generoso frutto della terra e grande affare. Siena è una città dalla lunga memoria, la storia non smette mai davvero di impregnare le sue mura. Tuttavia può capitare che alcune epoche siano più presenti di altre comunque interessanti, comunque portatrici di grandi eventi. L’intento quindi è di ripercorrerle riportando alla luce nomi e vicende che il lettore di oggi quasi non si aspetta. La costante di questo percorso – dalle Papesse a casa Vestri, da Brolio al Greppo – è l’incontro con uomini e donne di tempi lontani dalla personalità anticonformista e vibrante”.

Meltea Keller, Guida ai palazzi di Siena, Edizioni della Sera, Roma 2021

 

a cura di Francesco Ricci