Siena e la politica – Il momento più bello

Bisogna goderselo, perché è questo il momento più bello della politica.

Quello in cui leggi i nomi delle centinaia di candidati al Consiglio comunale e trovi tante persone che conosci, che stimi, e che sei sicuro metteranno anima e cuore nel loro mandato, senza mai far prevalere gli interessi personali su quelli della città. Persone che potrebbero cambiare il modo di fare politica a Siena, solo che non hanno la minima possibilità di essere eletti, mentre in consiglio torneranno invece, ancora una volta, sempre gli stessi, i professionisti degli scranni di Palazzo Pubblico.


Il momento in cui pensi che avremo addirittura un ministro degli esteri, nominato magari con rito della spada sulla spalla come fossimo tornati d’incanto al tempo della Repubblica di Siena. E poi realizzi che lui penserà di svolgere l’incarico, citando Siena quando invita a cena i suoi potenti amici – fra un Chianti Classico riserva e un Vin Santo raffinatissimo – mentre invece un lavoro del genere richiede un impegno di 18 ore al giorno, un ufficio di 3 persone parecchio sveglie, e un bella cifra di soldi a disposizione.

Il momento in cui leggi che nascerà una card innovativa per i turisti, che avranno così tante agevolazioni per restare più tempo sul nostro territorio ed i cui incassi andranno invece ad abbattere i relativi costi per i residenti. Bellissima soluzione, se non fosse che la gestione di queste card turistiche non solo non genera soldi, ma ha invece un costo invece oneroso per le amministrazioni comunali.

La fase in cui leggi soluzioni intelligenti, in cui finalmente prevalgono il buon senso e gli interessi dei cittadini – e non più quelli delle società che gestiscono parcheggi o rifiuti – proposte che ti fanno venire voglia di votare con entusiasmo il candidato che li propone. Fino a quando non ti accorgi che quel candidato ha una aspettativa realistica di raccogliere il 3-4% dei voti e dunque può liberamente fare proposte del genere, visto che non governerà mai e non dovrà mai misurarsi con le pressioni e gli interessi corposi delle società di cui sopra.

L’inizio della campagna elettorale è quando tutto è possibile, la politica appare finalmente una nobile arte e la democrazia una cosa meravigliosa.

In fondo, mi dispiace che il 10 giugno ci siano le elezioni.

Roberto Guiggiani