Vino, sale e templi di Sicilia

Esiste un’altra Sicilia fuori dai film televisivi del commissario Salvo Montalbano.

Tutti ci siamo innamorati, in questi anni, di Ibla, Modica, Scicli, Noto, e dei meravigliosi palazzi del barocco siciliano, scelti – giustamente – come magnifici set di un prodotto televisivo che ha avuto successo in tanti paesi del mondo. Ma la Sicilia è così grande, ricca di storia, cultura e vicende umane, che offre tante altre opportunità di visita.

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Quella che tengo nel cuore – e che mi piace condividere con voi lettori di Sienanews – è la parte più occidentale della Sicilia, una sorta di cerchio quasi perfetto, che parte dal piccolo centro storico di Erice, che si vuole fondato da esuli troiani in fuga dopo la guerra, tocca le saline dell’isola di Mozia che fu antica città fenicia, arriva a Marsala con le sue cantine vinicola, e prosegue poi per Mazara del Vallo con la sua Casbah ed i templi greci di Selinunte, per chiudersi all’area archeologica di Segesta, con il suo teatro, che fu costruito proprio ne l punto più alto del Monte Barbaro, in modo da essere affacciato su un panorama di mare e di colline che ci impressiona oggi esattamente come doveva avvenire 2300 anni fa. Sembra veramente che tutti questi secoli, lì, non siano trascorsi.

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Sono sufficienti queste poche righe per capire come questa zona, in fondo neanche tanto grande, sia stata un grande crocevia di civiltà e popoli, fra cui gli Elimi di Segesta, le cui origini sono assolutamente incerte, ma che senz’altro seppero – come dimostra l’area archeologica – raccogliere gli influssi greci per portarli ad un altissimo livello di cultura e di sapienza.
La cosa ancora più intrigante della Sicilia occidentale è che nonostante la notorietà di saline, vini e templi (se gradite, possiamo anche aggiungere l’olio extravergine di oliva di Castelvetrano), rilanciata in maniera costante dalle foto che appaiono sui canali social, mantiene la sua autenticità e la sua capacità di sorprendere ed emozionare ogni viaggiatore, perché così tante sono le cose da vedere e da ammirare, così lunga e determinante la storia delle civiltà, che per quanto si possa aver letto e visto, si viene sempre sopraffatti da cose nuove, imprevedibili e sorprendenti. Tanto che conviene programmare più di una visita, per poter ogni volta approfondire la conoscenza.

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Se poi si ama il mare e si vuole inserire nel viaggio anche l’escursione alle isole Egadi (Favignana, Marettimo, Levanzo), il rischio di perdere il senso del tempo, come in una storia della mitologia greca, diventa assolutamente reale…

Roberto Guiggiani