Una grande Biblioteca tra storia e quotidiano

I dati del Bilancio sociale e di missione presentato dalla Biblioteca Comunale degli Intronati hanno delineato un quadro nettamente positivo. Numeri in crescita su molti fronti: sia nella frequenza che per i prestiti. Dal 2015 le utenze si sono moltiplicate per dieci. I prestiti sono saliti da 12.000 a 95.000, e così via. Le presenze agli appuntamenti culturali 2016 sono state quasi 13.500. La Biblioteca è vissuta soprattutto da giovani, da studenti e questo non può che rallegrare. È un luogo piacevole: monumento storico e servizio quotidiano, punto di ricerca e di curiosità. Conoscenza e informazione vi coabitano. Ma siccome le statistiche non registrano manchevolezze e ostacoli desidero aggiungere qualche appunto. Odio l’edulcorazione propagandistica dei resoconti. Non pochi sono i punti critici che meritano una vigile presa di coscienza. La Biblioteca, malgrado l’impegno del Comune, che nel 2018 gli destinerà 400.000 euro, ha un grosso problema di risorse. Se non saranno accresciute si avrà una flessione negli acquisti e il sacrosanto desiderio di dilatare gli orari di apertura rimarrà inevaso. È poi evidente che la questione del personale deve essere presa sul serio. La Biblioteca, a seguito pure dei pensionamenti intervenuti, rischia di essere sguarnita in posizioni professionalizzate chiave. La collaborazione tra istituti culturali, in particolare con le Università e gli Archivi, le Accademie, le Contrade, l’associazionismo in genere è fuori discussione ed è stata incrementata, ma la Biblioteca deve essere un polo forte del sistema, non può non avere una sua autonomia: nell’ammodernamento tecnologico come nell’informatica e nella fotoriproduzione.
Inoltre dovrebbe essere ancor di più sentita come luogo di incontro tra i cittadini, spazio che favorisce l’integrazione tra culture e sensibilità. I rapporti con il sistema scolastico in ogni suo grado vanno intensificati. Insomma una Biblioteca come la nostra ha per sua missione incentivare una “cittadinanza attiva”, condivisa da senesi e da chi a Siena trascorre periodi di studio o la visita con partecipe voglia di capire la sua realtà. La Biblioteca non intende ridursi ad un centro servizi surrogatorio di altrui deficienze. Le risposte raccolte con il questionario rivolto agli utenti insistono nel chiedere wi-fi, più posti di lettura, un più consistente acquisto di dvd e di materiale audiovisivo. Tutto bene: sono domande buone per qualsiasi biblioteca. Ma la Biblioteca degli Intronati non conservare ed esaltare i caratteri storici che la distinguono nel panorama europeo, conciliando nel contempo questa acquisita fisionomia con l’accessibilità e l’offerta di un’istituzione comunale che sappia guardare anche ai nuovi formati della comunicazione, a Internet, alla rivoluzione digitale, e curi l’organizzazione di laboratori e seminari non solo in chiave pedagogica o didattica. Una Biblioteca che sostenga esperienze creative, stimoli alla lettura e sia collocata in una più estesa articolazione territoriale. Nella nostra Biblioteca si sono assommate tutte le funzioni possibili in un fecondo intreccio. È una bellissima Biblioteca bifronte. Ma certe offerte di lettura per il vasto pubblico potrebbero trovare esito, come già in parte accade, in una più ramificata dislocazione di luoghi. C’è “un’urbanistica della cultura”, che a Siena va approfondita con una razionalità difficile. Eppure ineludibile in una prospettiva moderna e innovativa.

Roberto Barzanti