Un cuore in elicottero

Il nuovo trapianto di cuore effettuato ieri mattina al policlinico delle Scotte ha un sapore più eccezionale di sempre. Dopo il viaggio rocambolesco del primo trapianto del 2016, che aveva visto l’equipaggio con i medici e i mezzi e gli uomini della Misericordia costretti a una variazione di percorso a causa del forte vento, e dopo la virtuosa catena di trapianti della scorsa settimana, stavolta è protagonista un cuore. Che è arrivato in elicottero.

Facciamo un passo indietro, alla serata di mercoledì. Sono le 22 quando l’equipaggio delle emergenze per il trasporto organi, allertato, parte per Roma. All’ospedale San Camillo verrà fatto un espianto di organi e c’è un cuore da prendere che potrà salvare un’altra vita. L’operazione di espianto organi, però, si allunga e l’equipe formata dal dottor Francesco Di Ciolla e, come sempre, dagli uomini della Misericordia, non riesce a partire per le 2 di notte come previsto.

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Passano le ore e anche la notte. Sono le 8.45 di ieri mattina quando l’equipaggio con il prezioso organo sono pronti per arrivare a Siena dove, va ricordato che qui è il Centro regionale trapianti guidato dal dottor Maccherini, c’è qualcuno che aspetta di poter avere una nuova vita grazie all’ultimo esemplare gesto di un’altra persona. Ma alle 8.45 Roma è congestionata dal traffico. Impensabile percorrere il tragitto preventivato, stavolta nemmeno la staffetta della polizia stradale, elemento fondamentale nella buona riuscita di queste operazioni, potrebbe permettere l’arrivo del cuore in condizioni idonee per il trapianto. Ci vorrebbe troppo tempo.

Ecco allora mobilitarsi la prefettura di Roma, con la polizia stradale del comparto del Lazio: in poco tempo l’equipaggio e il cuore raggiungono l’elicottero messo a disposizione dalla polizia di Stato e in un’ora appena il mezzo è atterrato al policlinico delle Scotte. Qui, alle 10.31 era pronta la sala operatoria con il gruppo di professionisti del dottor Maccherini, che è responsabile del programma regionale trapianti cuore, per effettuare il trapianto. L’operazione è riuscita bene, la persona trapiantata si trova naturalmente ancora in terapia intensiva.

Katiuscia Vaselli