Sulle orme di Carlo Cassola: al via il progetto dell’istituto Bandini e di FMps che valorizza i tesori di Siena

Riscoprire e creare una ‘rete’ di luoghi di Siena che siano legati fra di loro dalla figura dello scrittore e giornalista Carlo Cassola. Si pone quest’obiettivo l’istituto Sallustio Bandini che,utilizzando i fondi del bando SienaIndivenire della Fondazione Monte dei Paschi e facendosi aiutare dal contributo di Luigi Oliveto, ha dato il via a questa iniziativa.

“Abbiamo deciso di valorizzare un autore che nel tempo forse era stato dimenticato – spiega lo stesso Oliveto -. L’importanza di Cassola sta nel fatto che non solo ha saputo raccontare i luoghi di Siena e della Toscana, ma, nel descrivere queste realtà, ha saputo coniugare il particolare con l’universale, dimostrando che si può trovare la pienezza della vita anche nelle piccole cose”.

Non sarà solamente l’istituto Bandini ad essere protagonista di questo progetto. La scuola collaborerà con un liceo classico di Roma per ideare un percorso virtuale che leghi appunto, tra di loro, tutti quei luoghi di Siena narrati dal giornalista capitolino.

“E’stato un esercizio di grande valore pedagogico e sia per noi che per i nostri ragazzi, tutto questo è stato un vero e proprio successo – interviene così Alfredo Stefanelli, dirigente scolastico del Bandini-. Hanno partecipato alunni del settore grafico e turistico che nel percorso, insieme a professori ed esperti, hanno potuto conoscere questo scrittore. Per noi sono risultati importanti”.

Molto contento anche il presidente della Fondazione Monte dei Paschi, Carlo Rossi, soprattutto perché, proprio grazie ai fondi del bando SienaIndivenire, dei giovani hanno potuto sviluppare un’iniziativa che valorizza i tesori cittadini.

“Dei 200mila euro del bando, 33mila sono stati destinati per questa idea. Il nostro territorio ha bisogno dei ragazzi, della loro energia – ha detto lo stesso Rossi-. A Siena purtroppo l’età media si sta alzando e noi non facciamo attenzione queste persone che, a volte, sono costrette ad andare a lavorare o a studiare in altri città”.

Marco Crimi