Siena ospita l’arte di Norcia: la bellezza ferita dal terremoto

La Bellezza Ferita – Norcia, Earth Heart Art Quake. La speranza rinasce dai capolavori della città di San Benedetto. Si inaugura il 23 dicembre l’evento destinato a diventare di fama internazionale. Il rettore dell’Opera Metropolitana, Gianfranco Indrizzi: “Lavoriamo sul filo che lega Santa Caterina e San Benedetto, patroni d’Europa”

 

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Hanno fatto il giro del mondo le immagini del centro Italia distrutto dalle scosse di terremoto che tra la fine di agosto e quella di ottobre hanno devastato il cuore del Paese. E ci sono storie e immagini che del mostro che ha squarciato il ventre d’Italia, sono diventate il simbolo. Una famiglia intera portata via dalla scossa del 24 agosto ad Accumoli (compreso un bimbo di pochi mesi, la vittima più giovane del dramma), la cui storia può essere ritrovata nell’intervista in esclusiva che questo giornale ha realizzato e, ad ottobre, la basilica di San Benedetto a Norcia, della quale oggi rimane la facciata e parte del campanile. Una bellezza ferita, appunto.

La macchina della solidarietà è stata quanto di più forte e compatto abbiano dimostrato gli italiani negli ultimi tempi e la città di Siena, che nonostante le tempeste che l’attraversano non ha mai perso ciò che di più vero le resta, cioè un senso del sociale che supera il tempo e lo spazio,  ne è uno dei primi esempi. Aiuti e contributi dal nord al sud della provincia, raccolte fondi e beni di prima necessità, poi le Contrade e la città, i contradaioli che stanno lavorando nelle cucine da campo, le associazioni di volontariato, anche i bambini danno il loro contributo. Ognuno per quanto può, ogni realtà per quella che, probabilmente, è la sua realtà più affine.

Di qui nasce l’idea, bellissima e – perdonate il commento, anche commovente per chi scrive – di allestire una mostra con le opere d’arte appartenenti all’Arcidiocesi, che riportano le numerose “ferite” provocate dal recente sisma.

“Una trentina in tutto, verosimilmente potrebbero poi variare nel corso dei mesi: se partirà il restauro per alcune di esse, allora verranno sostituite con altre” – commenta il rettore dell’Opera della Metropolitana di Siena, Gianfranco Indrizzi. E’ lui che parla del legame tra Siena e Norcia attraverso i due Santi per eccellenza, Caterina  e Benedetto: “Lo spirito di solidarietà nasce da questo legame storico e spirituale che legano i due luoghi, che hanno dato i natali ai patroni d’Europa, Santa Caterina e San Benedetto.  A Siena, inoltre, è nato a San Bernardo Tolomei, fondatore della congregazione benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto. Quando abbiamo pensato ad aiutare le aree colpite dal terremoto, ci è venuta questa idea perché affine alla nostra attività. Noi possiamo muoverci in questo ambìto. Le opere rovinate dal terremoto saranno ospitate dalla città di Siena e protette all’interno delle sue viscere: nella cosiddetta “Cripta” sotto il Duomo, dedicato alla Vergine Maria, e nel percorso del Santa Maria della Scala, luogo principe dell’accoglienza, dai pellegrini agli infermi, dai bambini abbandonati, i gittatelli, fino agli indigenti, senza cibo né tetto. L’allestimento prevede un itinerario attraverso i capolavori prima custoditi all’interno di basiliche, santuari e pievi del territorio. Una serie di video, concessi dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e materiali fotografici di fotoreporter locali permetteranno inoltre la visione delle fasi di recupero delle opere dopo il terremoto”.

L’esposizione documentaria, che si deve all’impulso dell’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, in collaborazione con la Soprintendenza dell’Umbria, diretta da Marica Mercalli, è promossa dall’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Siena, diretto da Don Andrea Bechi, dal Rettore dell’Opera della Metropolitana di Siena, Gianfranco Indrizzi, e sostenuta dal Sindaco di Siena, Bruno Valentini, con l’organizzazione di Opera-Civita. L’iniziativa è seguita anche da Padre Abate Bernardo Gianni, Abbazia San Miniato al Monte.

Un progetto che permette la presentazione del territorio di Norcia e delle sue opere a un pubblico vasto che ogni giorno raggiunge la città di Siena, facendo conoscere al turismo internazionale la drammatica realtà delle zone terremotate, ma anche il forte orgoglio civico del popolo che le abita. Norcia, così danneggiata nel suo intimo, impetra ora una rinascita.

I promotori e gli organizzatori hanno destinato un contributo economico all’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia per le fasi di restauro e ricostruzione.

 

Katiuscia Vaselli