Siena e la politica – Un ombrello contro il diluvio di parole

Con Alessandro Vigni di Sinistra per Siena e di Alessandro Pinciani, eterno candidato di bandiera dell’associazione Confronti di Alberto Monaci, diventano nove – tutti maschi – coloro che si propongono per fare il sindaco di Siena.

Poi vedremo quanti di loro avranno veramente il nome sulla scheda, e quanti avranno invece rinunciato, per mancanza delle firme necessarie a presentare le liste, o per intervenuti accordi di alleanza o di desistenza con altri candidati. Così come molti prevedono che altri candidati si aggiungeranno, e si potrebbe arrivare anche a quota dodici. Un numero che, da solo, toglie alla politica senese ogni credibilità e fiducia.

Facessero anche solo una dichiarazione al giorno (sì, magari…) si annunciano nove candidati x 60 giorni uguale 540 dichiarazioni, ed è statisticamente inevitabile che non più del 10-12% possano essere intelligenti. Solo che per individuarle fra luoghi comuni, sparate populiste, idee originali per forza e semplici bischerate, ci vorrànno attenzione ed energie che possono essere spesi meglio in tutte altre direzioni. Si annuncia un diluvio di parole e di appuntamenti, nei confronti del quale suggerisco di armarsi di un ombrello robusto e molto ampio.

Fino a questo momento la perla della campagna elettorale è stata la trovata surreale della “tramvia” dalla stazione ferroviaria al centro città, che Luigi De Mossi lanciò come il primo dei suoi tre progetti fondamentali. Rimasto però l’unico, in quanto i suoi sostenitori gli hanno vietato di pronunciare gli altri, timorosi che altre due uscite del genere avrebbero seppellito definitivamente ogni speranza di vittoria. Poi c’è la selva oscura di #hashtag che corredano i post di Massimo Sportelli, nei quali ci si perde come in un labirinto, e le note a getto continuo di Pierluigi Piccini, che evidentemente si ispira ai “cenni sull’universo” con cui Aldo Moro dissimulava i programmi dei suoi governi. Credo infine che siano di sabbia bagnata, e non di pietra, i quattro “pilastri” (“Siena inclusiva, sostenibile, giovane e di qualità”) del prossimo cantiere del Partito Democratico a sostegno – si fa per dire – di Bruno Valentini.

Roberto Guiggiani