Siena e la politica – tanto affannarsi per nulla: così rivince Valentini

Potete scegliere la citazione raffinata e cosmopolita del centravanti inglese Gary Lineker: “Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine vince la Germania ”. Oppure quella più ruspante e greve di Franco Evangelisti, indimenticato braccio destro di Giulio Andreotti: “La Dc governerà fino al Duemila perché sono stronzi gli altri”. Ma la sostanza è la stessa: tutto questo affannarsi dei politici senesi sta semplicemente spianando la strada alla vittoria di Bruno Valentini, ben contento di rimanere sindaco di Siena ancora per 5 anni.
Perché mi sembra chiaro che lo spettacolo offerto agli elettori senesi – già di per sé conservatori e dorotei – non sia quello più propizio a favorire un cambiamento.

Ha cominciato proprio il Partito Democratico, convocando delle primarie-non-primarie, che sembrano fatte apposta non solo per far fuori Fulvio Bruni (che comunque non avrebbe mai accettato di partecipare), ma qualsiasi altro avversario di valore, non potendosi considerare tali né Giovanni Mezzedimi, né Massimo Bianchi, che sarebbe un ritorno agli anni più bui di Maurizio Cenni e Franco Ceccuzzi. Lo dovremo forse sapere stanotte (ma con il Pd attuale le scadenze non hanno nessun valore, possono esserci proroghe di ore o di giorni) ma Valentini potrà così aver buon gioco a far vedere di essere l’unico capace di tenere in piedi una baracca ormai fatiscente.
Ha proseguito la Lega, presentando un proprio candidato a sindaco, Alberto Guasconi, semplicemente perché nessuno voleva fare il lavoro sporco di fermare Luigi De Mossi, che ha sbagliato una mossa dietro all’altra ed a questo punto non solo non è in grado di portare voti “civici” al centrodestra, ma rischia invece di far perdere alla coalizione quei 3 o 4 punti percentuali che potrebbero essere decisivi per andare al ballottaggio.
Poi è arrivata la presentazione della lista di “Nero su Bianco” in appoggio al candidato sindaco Massimo Sportelli, che per far vedere di essere attenta alle periferie della città, ha scelto come luogo Piazza della Costituzione a San Miniato. Che è effettivamente uno scempio urbanistico ed amministrativo, ma – onestamente – fare politica nei quartieri è tutta un’altra cosa (e ben altra fatica). Meno male per lui, che Sportelli ha invece ottenuto l’impegno e l’appoggio del campione paralimpico di scherma Matteo Betti, davvero un bel nome da spendere alle elezioni.
Perfino un bravo ed apprezzato assessore comunale allo sport come Leonardo Tafani ha pensato di metterci del suo, dimettendosi a poche settimane dalla fine del mandato di governo, quando ormai il gesto non ha nessun significato. Un po’ perché è troppo tardi per prendere le distanze dalla amministrazione di cui ha fatto parte, un po’ perché – attenzione – potrebbe ritrovarsi ad appoggiare il centrosinistra anche per i prossimi cinque anni.
Il degno finale di questa settimana è stato il servizio delle Iene su Italia 1 dedicato ai festini di sesso fra maschi che avrebbero coinvolto importanti personaggi senesi. Se qualcuno pensa di poterne trarre vantaggio elettorale, è fuori strada. Sono passati cinque anni dal grido di Pierpaolo Fiorenzani contro gli “orgiastici ed i pervertiti” e nessuno se ne è minimamente preoccupato.
Figuriamoci se ci farà caso qualcuno dentro la cabina elettorale.

Roberto Guiggiani