Se a Siena il Pd si affidasse alle donne

 

E’ evidente che a Siena in molti – forse in troppi – stanno aspettando le mosse del PD in merito a scelte per la città e candidato sindaco. O più probabilmente il contrario: prima la persona, e poi il programma.
Proprio per questo si potrebbe ipotizzare uno scenario inedito, se venisse fatta la scelta che Pci-Pds-Ds-Pd non hanno mai fatto in tanti anni: affidarsi alle donne. Ad esempio, scegliendo Susanna Cenni come segretario comunale ed Anna Ferretti come candidato sindaco.

Magari è solo un esercizio di fantapolitica, o forse solo una valutazione realistica (e, come tale, ancora più lontana dalla politica di oggi), ma di sicuro sarebbe una svolta capace di sparigliare la situazione cittadina.
Susanna Cenni è alla scadenza del suo secondo mandato di deputato alla Camera e quindi potrebbe mettere a disposizione del Pd e della città tutta la sua esperienza politica romana, e prima ancora quella di assessore regionale a Firenze, puntando sul fatto di essere stata lontana per tanti anni, anche fisicamente, da ogni lotta ed intrigo cittadino. In più, avendo sostenuto Andrea Orlando in occasione del recente congresso, potrebbe gestire con la massima serenità anche la eventuale fine del renzismo, qualora le elezioni politiche di febbraio segnassero la sempre più probabile vittoria del centrodestra unito sul modello Toti in Liguria e la sconfitta di Matteo Renzi.
Quanto ad Anna Ferretti, in una città normale (lo so: Siena non lo è mai stata, e non lo sarà mai) sarebbe la candidata naturale del Pd al ruolo di sindaco, avendo retto con mano ferma tutto il settore dei servizi sociali e avendo garantito, da autentica commissaria politica a Palazzo Pubblico, barra dritta all’amministrazione.

Di sicuro, avrebbe una capacità di drenare voti in un ventaglio di ambienti cittadini, decisamente più ampio di Bruno Valentini, Massimo Bianchi, Fulvio Bruni e di ogni altro candidato piddino di cui si è al momento fatto il nome. Magari non ha l’immagine giusta per fare il sindaco di Siena, ma può ricorrere a professionisti del settore e già qualcuno ha ipotizzato che un aspetto ispirato ad Angela Merkel potrebbe avere effetti impensabili.
La carta perdente è che entrambe non sono utili – né Cenni, né Ferretti – agli equilibri interni del Pd, che sembrano invece assillanti e prevalenti su ogni altra cosa. Ma proprio questo dovrebbe essere il punto di svolta. Di certo, questo articolo non le aiuta: ce lo vedete voi l’attuale segretario comunale del Pd, Alessandro Masi, che apre la riunione dicendo “Allora, qui bisogna fare come ha scritto Guiggiani”…

Roberto Guiggiani