Scuola, il preside Guerranti: “Era meglio ripartire con la dad, Draghi doveva avere più coraggio”

E’ il caos anche relativamente alla riapertura delle scuole prevista con le lezioni in presenza per la giornata di domani. Non tutti gli istituti, tuttavia, ricominceranno con insegnanti e studenti nelle aule. E c’è chi inizierà qualche giorno più tardi. Nel frattempo monta la protesta dei presidi: addirittura in 2 mila di loro in tutta Italia hanno firmato un appello che è stato inviato e rivolto al premier Mario Draghi affinché il governo nazionale potesse optare per una ripartenza delle lezioni con la dad, la didattica a distanza, almeno per due settimane. Ma l’esecutivo ha scelto una strada differente.

Tra i firmatari dell’appello al premier Draghi c’è anche Luca Guerranti, che è preside degli istituti Caselli, Marconi e Monna Agnese ed è al contempo anche il referente provinciale dell’Associazione nazionale presidi: “Il governo – dichiara – avrebbe potuto prendere una decisione diversa. Serviva un po’ di coraggio in più da parte dell’esecutivo nazionale vista quella che è la situazione attuale relativa alla pandemia e il boom di casi positivi al Coronavirus che si è registrato ovunque nel Paese nelle ultime due settimane. Si poteva optare per un ritorno nelle classi qualche giorno più tardi. Leggiamo al contempo delle difficoltà che potranno esserci pure per il servizio del trasporto scolastico, così come siamo a conoscenza delle previsioni secondo le quali il picco di questa nuova ondata non sarebbe ancora arrivato e potrebbe farlo alla metà del mese”.

Le scuole riapriranno lunedì nei territori comunali di Colle Val d’Elsa, Montalcino, San Quirico d’Orcia e Buonconvento mentre a San Gimignano domani le lezioni ripartiranno con la dad nell’istituto comprensivo con scuola materna, elementari e medie.

“Io non ho firmato l’appello – commenta Alessandro Artini, referente regionale dell’Associazione nazionale presidi – ma ritengo che la richiesta arrivata da oltre 2 mila dirigenti scolastici di tutta Italia sia assolutamente ragionevole. D’altronde sono i presidi ad avere il polso della situazione e a conoscere le difficoltà, anche organizzative, che si stanno vivendo nelle scuole. In linea di principio fare lezione in presenza sarebbe sempre la soluzione migliore ma la dad a mio avviso non va ostracizzata, anzi ritengo che molti insegnanti dovrebbero imparare ad utilizzarla con maggiore dimestichezza”.

Gennaro Groppa