Riaperture in Italia, Montomoli: “Percorso obbligato ma scientificamente non supportabile”

Le riaperture in Italia “sono un percorso obbligato” ma “scientificamente non supportabile”. Lo dice a Siena News il cso di VisMederi e docente di vaccinologia dell’università di Siena Emanuele Montomoli mentre fa il punto della situazione dell’emergenza epidemiologica.

I dubbi sulle riaperture – “Se guardiamo i dati sui contagi, sui decessi e sulle ospedalizzazioni non ci sono numeri che permettono di ripartire in sicurezza – continua -. Capisco però che ci sono delle categorie di lavoratori che sono allo stremo e che non si possa continuare con misure drastiche”. Montomoli aggiunge: “Riaprire le attività all’esterno può essere un vantaggio, visto che la diffusione del virus è limitata”. Adesso serve però attenzione  e bisogna rispettare scrupolosamente le regole perché “se facciamo come nei giorni pre-natalizi rischiamo di tornare in lockdown”. Nonostante le prime riaperture per Montomoli si può comunque tornare indietro nelle restrizioni, “basta guardare la Sardegna: un mese fa erano in zona bianca e adesso sono in fascia rossa, con gli ospedali sotto stress”.

Astrazeneca e Johnson & Johnson – La discussione passa poi ai vaccini a vettore virale che da settimane sono sotto la lente delle autorità per alcuni casi sospetti di trombosi. “La loro efficacia è elevata, ma il vettore virale può causare alcuni effetti collaterali legate alle trombosi, ma in percentuali estremamente inferiori, per esempio, all’assunzione della pillola contraccettiva “, sottolinea il cso di VisMederi che fa notare anche come “il 16% di chi contrae la malattia da coronavirus rischia una trombosi, un dato molto più altro rispetto a quello del vaccino”.

Campagna vaccinale –  “Quanto fatto in Italia è stato corretto”, prosegue Montomoli ma “c’è il problema della mancanza dei vaccini che ha creato un gap clamoroso. Nemmeno ad aprile avremo abbastanza dosi per dare una svolta alla campagna vaccinale”. Per il professore dell’ateneo di Siena “avremo il boom nella seconda metà di maggio quando dovrebbero arrivare 50 milioni di dosi”.  Montomoli parla poi delle somministrazioni in Toscana agli over 80: “Siamo partiti malissimo ma dovremmo riuscire comunque a chiudere questa fascia d’età entro il 25 aprile. Questo però deve farci capire che potevamo fare bene subito, senza ritardi”.

La chiosa è su VisMederi: “con l’azienda abbiamo chiuso diversi contratti con altre realtà, e stiamo sviluppando anche altri progetti”, questa la breve anticipazione di Montomoli

 

Marco Crimi