Pubblica Assistenza in festa, Lapisti: “C’è bisogno di volontariato”

Dal 6 al 9 la festa della Pubblica Assistenza di Siena

“Viviamo in una società che tende a chiudersi e non ad aprirsi, abbiamo bisogno di ritrovare lo spirito di comunità e di servizio”. Così Fabio Lapisti, presidente della Pubblica Assistenza di Siena, chiosa sul mondo del volontariato, a margine della presentazione della Festa dell’associazione senese, che compie 125 anni e si ritroverà con eventi e iniziative dal 6 al 9 settembre. “Abbiamo circa 400 volontari – ha commentato Lapisti – ma è chiaro che tanti di loro possono dare una disponibilità limitata e sono pochi a poter essere presenti a tempo pieno. Non è una situazione facile e dico questo per tutto il mondo del volontariato, non parlo solo della Pubblica Assitenza. E’ un problema generazionale? Si, ma non è solo quello, noi proviamo a stimolare le giovani generazioni, ma la questione è generalizzata”.

I problemi che cerca di affrontare la Pubblica Assistenza sono anche altri. “Abbiamo un parco macchine – ha spiegato ancora il presidente Lapisti –  che ha bisogno di essere svecchiato, ma dobbiamo anche fare i conti con il nostro bilancio. Circa 350mila euro li spendiamo per il personale, altrettanti per manutenzione delle macchine. Diventa fondamentale il contributo dei nostri 7mila soci. Stiamo razionalizzando costi e anche gli spazi nella sede centrale, abbiamo intenzione di fare alcuni lavori di miglioramento, ma non è facile. E poi c’è il problema dei servizi di emergenza: è necessario rivedere i rimborsi, perchè per come sono pensati adesso non ce la facciamo. Questa è una richiesta che facciamo direttamente alla Regione Toscana”.

“La festa – ha concluso Lapisti – servirà anche per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi grandi temi. C’è bisogno di una presa di coscienza, i nostri volontari sono una risorsa importantissima e fondamentale. Vogliamo continuare a essere un’associazione importante, come altre lo sono, per questo territorio. Organizzeremo come al solito eventi e manifestazioni per ritrovarci e per aprirci ancora alla città e al territorio”.