Monte Luco, la famiglia dei lama e gli gnomi

Il Monte Luco è una montagna del Chianti Senese che si innalza poco oltre gli 800 metri ed è interessata da una boscaglia di pini, abeti, castagni e faggi mentre nella zona più in basso vi è una fitta macchia mediterranea.
Sotto la vetta di Monte Luco si trova il borgo di Montefienali, nel comune di Gaiole in Chianti, la cui storia si intreccia con quella del sovrastante Castello di Monte Luco, del quale oggi rimangono pochissimi resti sulla vetta ben nascosti sotto una fitta vegetazione tra gli alberi, fu usato nel lungo e tragico conflitto tra Guelfi e Ghibellini.

I suoi luoghi sono selvaggi e poco turistici ma ben graditi a chi cerca la natura e la tranquillità. In estate si può trovare un gradevole clima fresco mentre in inverno è spesso possibile vedere qualche bel fiocco di neve cadere su abeti, pini e castagni. In questi posti meravigliosi facendo due passi nel mezzo al bosco è anche possibile trovare molti doni offerti dalla natura tra cui funghi, castagne, marroni, mirtilli, mele cotogne, corbezzole, more e fragoline selvatiche.

Tra gli animali è possibile avvistare volpi, tassi, lepri, caprioli, daini, cinghiali, istrici, scoiattoli, lupi e molti rapaci. Tra i rettili sono presenti salamandre, colubri di Esculapio, vipere e cervoni.
Nelle sue terre si aggira anche una bellissima e particolare famiglia di lama resa libera dal non lontano zoo di Cavriglia (ormai chiuso), gli animali si sono adattati alla zona tanto che hanno procreato altri piccolini della loro specie proprio pochi mesi fa. Adesso a formare la famiglia dovrebbero essere cinque unità.

I più fortunati li possono veder pascolare nelle radure o passeggiare per la strada anche se prediligono stare immersi nel bosco vicini alle sorgenti d’acqua che si trovano nei pressi della vetta. Parlando di sorgenti è giusto menzionare il fiume Ombrone che nasce proprio dal Monte Luco nella zona di Campi a circa 600 metri s.l.m e che dopo un percorso di 161 chilometri si getta nel mar Tirreno nei pressi di Alberese aggiudicandosi la medaglia d’argento per essere il secondo fiume più lungo della Toscana dopo l’Arno.

Questo monte ha una leggenda molto particolare e simpatica che racconta di Lucos, famoso re di una popolazione di gnomi, che estraeva argento, oro e pietre preziose dalle viscere delle montagne. Possedeva due armi magiche, un mantello, che lo rendeva invisibile ed una cintura che gli conferiva la forza di una dozzina di forti uomini.
Il suo tesoro più prezioso era, però, il magnifico lago incantato che si trovava dentro alla sua grande caverna. Facendovi il bagno durante il solstizio d’estate si poteva diventare immortali per tutto l’anno solare ma un giorno le acque del lago si ritirarono e tutti gli gnomi morirono lasciando dietro di se solo una leggenda.

Articolo e foto: Gabriele Ruffoli