Medici di tutta Italia a Siena. Il presidente dell’Ordine, Monaco: “La professione va difesa dalle false notizie”

Si terrà per la prima volta a Siena il consiglio nazionale dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri italiani. Si comincia domani, giovedì 13 luglio con la riunione del comitato centrale della Federazione dei medici , venerdì 14 consiglio nazionale dell’Ordine con tutti i presidenti italiani riuniti per discutere sul futuro della professione. Sabato sarà invece la giornata dedicata alla formazione in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti. Al Teatro dei Rinnovati con inizio alle 9 si terrà il convegno dal titolo: “Comunicare in sanità : relazione di cura e cura della relazione”. Sempre sabato in contemporanea al convegno, piazza del Mercato si trasformerà in una scuola di formazione per tutti i cittadini che vorranno conseguire gratuitamente il titolo per l’abilitazione del defibrillatore, grazie al progetto Sidecar che ha fatto di Siena una città cardio protetta. A disposizione ci sarà il personale dell’Enpam (ente nazionale previdenza e assistenza medici).

“Un evento importante – commenta Roberto Monaco (nella foto), presidente dell’Ordine dei Medici della Toscana e della provincia di Siena – per tre giorni Siena ospiterà tutti i presidenti degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri d’italia. E’ la prima volta che questo accade nella centenaria storia degli Ordini. La professione medica avrà casa a Siena”.

Presidente Monaco, a margine dell’evento anche un corso gratuito per i cittadini, per usare il defibrillatore. Strumento che si è rivelato importante anche di recente, proprio in Piazza del Campo… come si svolgerà e a cosa puntate? Il progetto Sidecar si amplierà con nuove iniziative strumenti?

“Sabato mattina il progetto Sidecar ( Siena, Defibrillazione, Cardioprotezione) sotto al Tartarugone di Piazza del Mercato, sarà protagonista del percorso formativo che l’Empam (ente nazionale previdenza assistenza medici) porta nelle piazze d’Italia. Il progetto si chiama ‘piazza della salute’ e il tema che è stato scelto per Siena è proprio quello della città cardioprotetta che in questi tre anni ha visto coinvolti oltre l’Ordine dei medici di siena anche il Comune, la Usl, la Cardiologia universitaria le associazioni della Misericordia e Pubblica Assistenza, l’associazione Andrea Massari e quella dei Cardiotrapiantati. Come si può intuire è un progetto corale e proprio per questo ha suscitato interesse per l’Enpam nazionale. Finora sono stati istallati circa 100 defibrillatori in tutta la provincia e formati 1000 cittadini gratuitamente. A Siena ci sono 40 defibrillatori e 20 di questi sono nelle sedi dell’università facendo di fatto diventare Siena una città cardioprotetta ma anche un’università cardioprotetta”.

La professione medica oggi: quali le difficoltà maggiori anche alla luce della comunicazione spesso sbagliata diffusa con fake news sul web, che ruota intorno al vostro lavoro? E in virtù della nuova legge Gelli?

“La legge 24/2017 detta legge Gelli Bianco tra le cose importanti che annovera dà particolare attenzione alla sicurezza delle cure e alla qualità delle stesse attraverso un organizzazione definita e programmatica. In Toscana è già da tempo che questo avviene e i risultati si vedono in quanto gli ultimi dati italiani ci vedono al primo posto per qualità delle prestazioni e questo è sicuramente merito dei professionisti che lavorano negli ospedali e nel territorio. Tra le difficoltà che il medico incontra oggi sicuramente la burocrazia che sposta verso il computer gli occhi del medico che invece vuole guardare gli occhi del paziente. ma anche le false notizie non basate sulla scienza, un utilizzo non sempre corretto dell’informazione che oggi ha tanti canali ma non tutti attendibili. Bisogna farsi carico della relazione con i cittadini. Se ne parlerà sabato mattina in un convegno al teatro dei Rinnovati costruito con l’Ordine regionale dei giornalisti dal titolo  ‘Comunicare in sanità: relazione di cura e cura della relazione dove verranno affrontati anche questi temi”.

Sanità pubblica e sanità privata: una riflessione, in virtù anche delle tante strutture private, convenzionate e non, aperte sul territorio. Ma anche all’indomani del bilancio presentato dal direttore generale Tosi per l’Azienda ospedaliera universitaria senese. Cosa è possibile integrare davvero e cosa cambiare?

“La sanità pubblica in quanto tale è un diritto dei cittadini che pagano le tasse per usufruirne. La tutela della salute è un diritto sancito dalla costituzione e quindi sovrano. La sanità pubblica , pertanto deve essere preservata e garantita. In questo panorama si integrano le strutture private che erogano prestazioni di qualità alcune in convenzione con il sistema sanitario nazionale, altre come privato puro. Come medico ritengo che fondamentali siano la qualità, l’etica e l’attenzione ai bisogni che il sistema sanità sia esso pubblico che privato deve garantire. Il policlinico Santa Maria alle Scotte è l’ospedale dei senesi e il riferimento dell’area vasta, per questo deve essere messo in condizione di sviluppare ulteriormente le proprie eccellenze e questo lo si fa mantenendo i professionisti validi, costruendo intorno a loro ottimali condizioni organizzative. Tutto comunque non può prescindere dalla condivisione con i medici che operano nelle strutture e che quindi ne conoscono le potenzialità e le criticità”.

Vaccini: mentre con il decreto Lorenzin diminuisce l’obbligatorietà – e viene escluso quello contro il meningococco  B e C – la Regione Toscana potenzia invece la campagna e la prolunga fino a dicembre…

“Qualcuno più importante di me diceva che ‘la storia insegna ma ha dei pessimi allievi’. E la storia insegna che malattie mortali sono state debellate grazie ai vaccini. I vaccini fanno male alle malattie, non alle persone. Bene fa la Regione Toscana a mantenere alta l’attenzione anche al meningococco. Ritengo tuttavia che una giusta informazione basata su evidenze scientifiche possa essere più efficace dell’obbligatorietà ma in questo momento le scelte fatte a livello nazionale e regionale sono condivisibili”.

Katiuscia Vaselli