L’incredibile ondata di freddo dell’inverno 1407-1408

Se pensate che questi ultimi quindici giorni siano stati freddissimi allora sappiate che non é nulla in confronto al tremendo inverno che colpì tutta l’Europa tra il 1407 e il 1408, sia per la sua durata che per la rigidità. Infatti si ritiene essere stato probabilmente l’inverno più freddo dell’ultimo millennio insieme al 1709.


Dai documenti dell’epoca si apprende che il gelo iniziò in Francia il 10 novembre, e uno “scritto” del parlamento francese riferisce che il giorno di San Martino vi fu un “freddo insopportabile” e che lo scrivano, nonostante tenesse l’inchiostro vicino al fuoco per non farlo gelare, esso gelava “di tre parole in tre parole”. Durò fino a metà gennaio, ma riprese a metà febbraio e finì definitivamente ad aprile.
Anche nel resto dell’Europa il gelo fu eccezionale: il fiume Tamigi a Londra rimase completamente e totalmente gelato per la durata record di 100 giorni da dicembre a marzo, i ghiacci polari raggiunsero addirittura la Scozia, isolando completamente l’Islanda e in Polonia la neve cadde per oltre un metro e mezzo rimanendo ghiacciata per 6 settimane; in Toscana, l’Arno rimase ghiacciato per oltre un mese e la neve a Firenze, Arezzo e Siena rimase al suolo per 45 giorni consecutivi, si seccarono gli ulivi, le viti e gli altri alberi da frutto. A Roma le fontane e le fonti rimasero ghiacciate per oltre un mese. In Valpadana il freddo si manifestò in modo eccezionalmente intenso, arrivando a registrare temperature probabilmente prossime ai -30°C, con tanti morti per assideramento anche nelle case, naturalmente gelate all’inverosimile. La Laguna di Venezia divenne solida come il terreno e vi si poteva camminare sopra senza problemi.


Questo inverno infatti fa parte della serie degli inverni rigidissimi che caratterizzarono quasi tutto il Quattrocento, e con tutta probabilità, provocati da un accentuato minimo solare che causò stagioni invernali rigidissime in tutta Europa. Come causa di questi inverni oltre al minimo solare vi era stata l’ipotesi anche ad una potente eruzione vulcanica che con le sue ceneri aveva potuto oscurare il sole e il suo calore ma non vi sono notizie di nessun tipo.
Parlando di Siena di certo sappiamo che vi furono 62 giorni consecutivi di gelo, rendendo tutti i torrenti, tutti i fiumi e tutti i laghi della zona impraticabili per il congelamento. Si contarono 60 cm di neve al suolo che come detto sopra, perdurarono per un mese e mezzo, ed il freddo portò la morte di molto bestiame. Le zone Senesi più colpite dal freddo furono la Val d’Arbia e la Val di Merse, mentre la neve cadde più abbondante nella Val d’Orcia e nella Montagnola.


Le coltivazioni soffrirono moltissimo su tutto il Centro Nord, ed al Settentrione si registrò la morte di diverse specie arboree come accadde, poi, tre secoli più tardi. Non per niente questo inverno è in lizza con quello del 1709 per essere considerato il più rigido di tutto il Millennio, anche se, ovviamente, non esistevano all’epoca rilevazioni termometriche necessarie per fare un confronto obbiettivo.

Gabriele Ruffoli
Associazione Meteorologica Senese