Le storie di Siena News – Alberto Botarelli, il senese che ha conquistato Panama: “Ora voglio sostenere la mia città”

“Un po’ di Siena fa bene a tutti”. Questa è la frase che lo accompagna sempre e che ormai lo ha reso famoso. Una frase che racconta molto di lui, Alberto Botarelli, nato nel 1965 a Siena, in Fontebranda, avvocato specializzato nel diritto commerciale internazionale e che da anni vive a Panama. Insieme alla bandiera e al fazzoletto dell’Oca, ovviamente.

Oltreoceano, che sia con amici o davanti a importanti platee –
è past president di uno dei Club Rotary più antichi al mondo ed è stato recentemente nominato Coordinatore Nazionale di Rotary International per tutti le alleanze strategiche, ONU, UE, CRI ecc…) – , Alberto riesce a guardare avanti con lungimiranza e professionalità ma rimanendo sempre legato alle sue radici e anche questo, forse, è il segreto del suo successo.

Una storia come altre che racconta di senesi andati a vivere lontano dalla città per motivi di lavoro ma quella di Alberto Botarelli è una storia con qualcosa in più: fare qualcosa per la propria città.

“Tutto ha inizio dopo la laurea all’università di Siena, Giurisprudenza – racconta – poi ci sono stati la pratica e un master alla Scuola superiore di tecnica forense, con il procuratore Vigna, a Firenze. Una grandissima esperienza che già all’epoca mi aveva segnato tra i rarissimi casi di senesi che andavano a studiare fuori, poi la sera tornavo a casa, andavo all’allenamento e rientravo a casa poco prima di mezzanotte trovando la cena ormai fredda che però la mia mamma mi aveva lasciato. Quello è stato il momento che forse mi ha indicato la strada che avrei seguito nella vita”. La curiosità, la voglia di sapere ma soprattutto il forte interesse per il diritto commerciale hanno portato Alberto a diventare abbastanza famoso in Italia da essere cercato da vari studi “che mi avrebbero pagato molto bene ma io non ho mai accettato di fermarmi per uno stipendio. Il mio babbo me lo diceva sempre e lo ripete anche oggi: ‘mai accettare uno stiopendio perché il giorno che ne ricevi uno, sei fritto!’.

Arrivano le collaborazioni con importanti studi e con il Consolato del Regno del Belgio, con l’Ambasciata della Repubblica di Panama in Roma e con altri consolati ed Ambasciate occupandosi sia di casi internazionali che di una importante opera di consulenza per molte aziende vocate alla esportazione o semplicemente interessate a stabilire sedi all’estero. E arriva in questo momento l’episodio che gli avrebbe cambiato la vita:
“Un incrocio tra la fortuna e il caso, stavo lavorando con il consolato del Belgio. Al console arriva una telefonata da una signora che aveva dei problemi… E confesso che fatto qualcosa che deontologicamente un avvocato non dovrebbe mai fare: ho recuperato una grande quantità di pelli che erano finite in Romania con il regime di Ceausescu . Un lavoro giuridico e forse il primo, davvero, diplomatico, che dovevo risolvere. Ci sono riuscito e così mi sono visto arrivare l’ambasciatore di Panama, i consoli… la signora che aveva avuto problemi era il più grande produttore di pelli al mondo, nonché la vice presidente di Panama ed essere riuscito a recuperare tutti quei container con le sue pelli, fu letteralmente il mio biglietto per Panama. E non solo aereo. Anche economicamente andò bene, fu la prima parcella da avvocato internazionalista”.

Quello fu il suo punto di partenza. Da molti anni Alberto risiede nella Repubblica di Panama dove ha sviluppato una serie di rapporti costanti di collaborazione in particolare con diplomatici ed Ambasciatori italiani e della Unione Europea dei quali è stato consulente per molto tempo. E’ membro di camere di commercio internazionali come quelle di Messico e Colombia così come di organismi internazionali di natura giuridico-commerciale (es. Consiglio Interamericano di Commercio e Produzione, CICYP). Conseguentemente alla sua attività di presentazione di conferenze promosse anche in collaborazione con la Facoltà di Amministrazione Pubblica dell’Università di Panama e della Scuola di Relazioni internazionali, è da poco stato proposto come membro della “Sociedad de Estudios Internazionales”: attualmente ha ricevuto l’approvazione sia del Rettore di Panama che di quello di Madrid ed è in attesa della ratificazione da parte della casa Reale Spagnola essendo il Re Juan Carlos I il presidente di questa prestigiosa entità internazionale. Nonostante la vita professionale lo abbia portato lontano da Siena è rimasto fortemente legato alla sua città dove torna appena può e che promuove con passione. Negli anni, molti diplomatici stranieri sono venuti a Siena per gli inviti di Alberto e per i suoi racconti

Proprio la volontà di mettere la sua esperienza al servizio della sua città  lo spinge ad immaginare Siena come sede naturale di corsi di studi internazionali rivolti a coloro che vogliono fare imprenditoria pensando all’export e ai nuovi mercati globali. Lo straniero più amato a Panama è in questi giorni in città anche per parlare del suo progetto: ” Vorrei mettere a disposizione della mia città questa mia esperienza professionale. Vorrei portare Siena con una ‘fibra ottica’ verso il continente americano, meglio ancora con parte latino americana. Stati che crescono con una media dell’8% annuo e che hanno molto da offrire ma che hanno anche bisogno del nostro capitale umano. La mia idea è quella di usare veicoli diplomatici e istituzionali per creare questo ponte a doppia direzione”.

Un modo per far ripartire Siena? “Perché no. La città può ripartire solo dal suo materiale più prezioso, quello umano. Che invece non è mai stato valorizzato. Senza quello, è pia illusione fare decollare un’economia. Non succederà mai. In nessuna parte del mondo. Siena con le sue istituzioni ‘sociali’, dall’università alle contrade, deve sapere trasmettere ai propri figli la capacità di uscire, formarsi, fare esperienze, conoscere il mondo. E portare anche la città, nel mondo”. Ecco allora che in qualche modo traspare una mentalità aperta ma accogliente, tutta senese, da padre di famiglia: “Non conta esportare un marchio ma conta sapere portare fuori il nostro modo di essere, la nostra cultura, la nostra identità – dice – ed è per questo che quando parlo della mia città, ovunque, dico che un po’ di Siena fa bene a tutti”.

Katiuscia Vaselli