La Siena che verrà nelle linee di Palazzo Pubblico: ecco il piano operativo

In base alle linee di mandato l’amministrazione comunale ha redatto il documento programmatico, approvato in Consiglio comunale,  contenente gli indirizzi politico-amministrativi per la revisione e aggiornamento del Piano Strutturale e del Piano Operativo denominato “Una città da ripensare”.

“La città e il territorio che abbiamo ereditato – ha aperto l’illustrazione Francesco Michelotti, assessore all’Urbanistica, Edilizia privata, Sito Unesco e Fondi europei – si  mostrano, in molti casi, inadatti alle trasformazioni sociali e funzionali avvenute con tempistiche esponenziali e che esprimono, come diretta conseguenza, nuovi bisogni, nuove domande. La progettualità che vogliamo mettere in atto consiste in una “riappropriazione di luoghi” che, una volta considerati e vissuti come strategici, oggi evidenziano un grave distacco dalla vita quotidiana della comunità senese. Ne sono un esempio la Fortezza e i suoi spazi adiacenti, la conca del Rastrello con lo Stadio, La Lizza, l’area della Mens Sana, l’insediamento dei Mercati generali”.

L’assessore, nel constatare come a Siena il recupero urbano e l’edilizia, settore trainante con ampio indotto economico,  devono trovare con difficoltà altre “rendite” per decollare ha evidenziato che “il nuovo Piano Operativo deve ricostituire una visione comune politico-culturale non solo tecnico-amministrativa, e deve essere redatto per guidare e agevolare processi economici e non essere il figlio timoroso delle procedure. Le scelte pianificatorie devono quindi scaturire da una nuova diversa e reale lettura di un contesto socio-economico che è completamente cambiato e che non potrà più tornare lo stesso: il tema da affrontare non può essere solamente quello dell’adeguamento della strumentazione agli indirizzi politici regionali, ma, consci del particolare momento storico che obbliga a rimetterci in discussione, dobbiamo puntare a nuove prospettive di sviluppo e di crescita, ad una nuova visione urbanistica per Siena e il suo territorio”.

“La città – ha proseguito Michelotti – ha bisogno di nuovi stimoli, idee ponderate che guardino lontano e obiettivi ambiziosi, di innovazione e di rinnovarsi, elementi che possono risultare appetibili per l’imprenditoria,  e per attirare investimenti. Ma anche di coraggio nella loro attuazione. Fondamentali per il Piano i contributi dei privati e le proposte provenienti dagli Ordini professionali e costruttori edili, con questi ultimi è infatti già attivo un Tavolo tecnico permanente  per un confronto costante sui temi di maggior rilievo e di carattere generale del Piano Operativo, e la Soprintendenza”.

Cosa mettere in cantiere: il potenziamento di asili nido all’interno della città, che costituisce, indubbiamente, un importante incentivo per le  giovani coppie, così come la possibilità di costituire forme di cohousing per anziani o, meglio ancora, multigenerazionali. 

Il recupero di contenitori dismessi il cui elenco è già a disposizione del Comune, e da ampliare in conseguenza della smobilitazione del patrimonio di proprietà del MPS, che verificata la frazionabilità e senza perderne gli elementi di valore, dovrà essere reso accessibile a singoli cittadini, gruppi di cohouser, imprese, ecc. Un percorso intrapreso in primis sul patrimonio pubblico per poi essere allargato a quello privato attraverso forme di convenzioni incentivanti, e da attivare anche in stretta collaborazione con le Contrade.

Abbattimento delle barriere architettoniche nei limiti che la città storica impone, pensando ad una maggiore diffusione di attrezzature meccaniche. Adeguamento sismico e messa in sicurezza del patrimonio pubblico e privato per i quali si dovranno studiare forme incentivanti.

 Analisi e criteri di soluzione per i problemi legati al traffico e alla mobilità. L’aumento rilevante dei mezzi veicolari privati ha portato a un progressivo disagio soprattutto nella relazione viale Toselli e Massetana, Rastrello e Fortezza e in periferia per quanto concerne l’attracco a Nord in direzione Firenze, sia per quanto riguarda la direzione Sud sul raccordo Siena-Bettolle e sulla Cassia in direzione Monteroni e Buonconvento.

“Problematiche diverse – come ha spiegato Michelotti – che seppur necessitino di interventi raggiungibili in tempi lunghi possono, con fasi intermedie e scelte coraggiose, mitigare le criticità attualmente presenti”. Le problematiche legate alla mobilità su scala regionale indicano “un’unica soluzione, sia verso il capoluogo sia verso Sud: una linea su ferro, anche se risulta necessario completare il tracciato della nuova Cassia almeno nel tratto che da Isola d’Arbia si raccorda con la Grosseto-Fano a valle di Cerchiaia”. Creazione, a nord e a sud, di aree di parcheggio in zone prossime alle stazioni della  metropolitana leggera, un’infrastruttura che, sfruttando e implementando la linea già esistente, renderà perfettamente accessibile il collegamento fra i due capolinea: Isola d’Arbia a Sud e  Badesse a Nord, in modo da rendere conveniente e comodo per residenti e turisti utilizzare questo sistema di approccio alla città. 

Favorire la sosta a maggiore distanza dalla città usufruendo dei servizi pubblici, in particolare su rotaia. Per incentivare questo sarà introdotto un sistema tariffario dei parcheggi con riduzione progressiva dei prezzi, in base alla distanza con il centro storico, fino a raggiungere la gratuità.

Nuove rotatorie per sostituire progressivamente i principali semafori come quelli tra strada di Pescaia e via Cesare Battisti, via N. Sauro e via Martiri Caserma Lamarmora, o incroci mal regolamentati: l’intersezione tra Strada Massetana Romana e Strada dei Tufi. Integrazione tra parcheggi scambiatori e TPL. Ampliamento dello scambiatore dei Tufi, nuove aree di sosta a Coroncina e alla Stazione ferroviaria, zone ARU e nuovi parcheggi di attestazione (via Roma e autoparco comunale).

Attracco unico per i bus turistici ipotizzabile nell’attuale Fagiolone, da collegare al centro con un sistema di navette elettriche o altri mezzi alternativi al traffico su gomma, che portino rapidamente i turisti alla Fortezza Medicea (2 Km) o alla risalita di Fontebranda (1 Km).

Mobilità e sosta al Policlinico S. Maria alle Scotte da rivedere così da evitare a lavoratori e visitatori l’attuale lunga percorrenza a piedi. Deve essere individuato almeno un secondo accesso pedonale per i lotti 3 e 4 e realizzato un sistema di collegamento viario con la SS222 Chiantigiana.

Comparto di via Massetana Romana e di viale Toselli saranno oggetto di un diverso sistema di mobilità pedonale e veicolare, basato su un’appropriata viabilità interna.

Mobilità nel centro storico da autorizzare, progressivamente, solo a veicoli ibridi ed elettrici, stimolando, di concerto, anche l’ammodernamento dei mezzi pubblici e di quelli relativi al carico e scarico merci.

Criteri per la pianificazione e la gestione del verde urbano. In base a quanto previsto dalla L. 10/2013 l’Amministrazione intende tutelare la biodiversità per garantire la piena funzionalità degli ecosistemi e delle infrastrutture verdi, aumentarne le superfici e migliorare la funzionalità, in modo da poter fronteggiare anche le “isole di calore” che spesso si verificano nelle città durante i mesi estivi, condizionando, negativamente, la salute e la qualità della vita dei cittadini, ma anche le attività economiche.Alberi, aree verdi, giardini pensili e tetti verdi possono ridurre sensibilmente gli effetti del calore estivo. Per queste soluzioni la scelta è indirizzata verso specie autoctone.

Le mura. Il progetto, mai veramente decollato, può diventare un valore aggiunto e peculiare dell’offerta storico-artistica-architettonica della città, ipotizzando un tracciato che coinvolga, oltre a tratti percorribili lungo le mura, la visita di Porta Romana e Porta Pispini con il Fortino di B. Peruzzi, i Musei di Contrada, le valli di  Follonica,  di Porta Giustizia e la valle tra Porta Tufi e Porta S. Marco con l’Orto Botanico. Il lavoro attivato per attrarre risorse è costante, vari i progetti in cantiere che attendono l’esito di bandi nazionali ed europei, oltre a richieste di partnership e collaborazioni tra pubblico e privati.

Aree sportive. Oltre al riordino  e potenziamento delle strutture agonistiche e non, sarà affrontato il tema del recupero funzionale degli spazi e dei volumi esistenti, integrando nuove destinazioni d’interesse collettivo e a servizio degli insediamenti residenziali di Marciano, Palazzo Diavoli, viale Cavour, via Mameli, Petriccio e Vico Alto. Gli impianti sportivi più nuovi rispondono infatti a una duplice funzione: il necessario luogo dove praticare sport e, al contempo, lo spazio dove sviluppare relazioni sociali. La progettualità più recente propone strutture caratterizzate da un mix funzionale di spazi: per lo sport, per attività ludiche all’aperto, per la ricreatività, ma anche luoghi dove fare cultura o attività commerciali, così da stringere maggiore interazione con i quartieri e i tessuti urbani circostanti. Gli interventi di riqualificazione saranno, inoltre, l’occasione per adeguare i palazzetti esistenti alle varie normative: edilizie, sanitarie, sicurezza antincendio.