La nostra memoria – Primetta Zazzeroni, 98 anni e la gioia di vivere negli occhi

La gioia di vivere si chiama Primetta Zazzeroni. Novantotto primavere che incidono sul passo ma non sulla mente. Occhi curiosi e minuscole rughe che segnano la vita di una donna che ha vissuto gioie e dolori eppure ancora oggi vuole andare avanti perché come dice lei vuol vedere sistemata la sua bisnipote che di anni ne ha 17.
Mi presento a Primetta e le dico che è mia intenzione intervistarla e lei per tutta risposta “Che bello. Sì, sÌ voglio parlare con una giornalista”. La privacy per lei esiste, non sa delle ferree leggi sulla stampa che sempre più spesso tappano la bocca ai media e li costringono a limitarsi ai comunicati stampa. A lei e una vita passata a lavorare di tutto questo non importa.
“Poche ciance, mi chieda pure”.

Primetta si racconti, vogliamo conoscerla più da vicino…
“Che dire. Fin da giovanissima ho sempre lavorato, poi mi sposai. Piccinino il mi’ marito. Era custode all’università degli studi di Siena. Non ero figlia unica, avevo un fratello caporeparto alla Fiat e una sorella che morì per una rara malattia”.
Lei è la mamma di Livia Beni, una figlia che si è fatta conoscere per le sue doti artistiche. E’ vero?
“E’ vero. Ora che sono molto vecchia mi sta sempre vicino, mi aiuta ogni giorno. Sa mi vuole molto bene”.
Primetta non tutti i figli fanno a questo modo. Lei lo sa…
“Lo so sì, ma la mia Livia è davvero una figliola brava”.
E tra una domanda e l’altra offriamo a Primetta un piccolo gelato. Lei lo accoglie con entusiasmo come fanno i bambini davanti alle caramelle ed esclama: “Che bello un gelatino piccino come me”. La battuta è sempre pronta e si guarda intorno con curiosità e ogni tanto chiede qualcosa alla figlia che le siede accanto.
Primetta come era suo marito?
“Era bravo, di cuore, molto serio. Ci voleva davvero tanto bene… Piccinino è morto”
La conversazione va avanti piacevolmente tra battute, risate e tanti ricordi che si accavallano gli uni sugli altri. Molti sono davvero personali e lasciamo che volino via tra le pareti di questa stanza. Primetta continua a raccontare del suo passato, della guerra durante la quale suo marito fu dato per morto, dei suoi mille lavoretti per andare avanti. Non si lamenta mai, anzi sono più i ricordi belli di quelli brutti. E’ un piacere ascoltarla.
Primetta nel mangiare è molto attenta anche se molto esigente. Menomale che sua figlia Livia è bravissima cucinare tanto da insegnare agli altri come districarsi tra i tegami. “E’ brava, ma qualche volta mi fa delle pietanze che a me proprio non piacciono”.

Il tempo è volato via e Primetta Zazzeroni rientra nella sua casa ubicata dentro porta Camollia. Ci salutiamo con un affettuoso abbraccio e lei sussurra: “Che bella giornata è stata oggi. Era tanto che non stavo bene così”.

Cecilia Marzotti