La Libia chiama l’Italia: “La stabilità passa attraverso lo sviluppo economico”

Il primo seminario del progetto Time for Action, indetto da Ambasciata di Libia in Italia e Camera di commercio italolibica si è concluso con la presenza di ambasciatori, consoli e una nutrita schiera di imprese; circa 80 persone in rappresentanza di una cinquantina di aziende hanno seguito gli interventi che si sono succeduti nell’arco del pomeriggio presso la prestigiosa sede dell’Accademia di Libia in Italia.

L’ambasciatore libico in Italia, Ahmed Safar (foto: Ansa)

L’ambasciatore Amhed Safar ha puntualizzato in modo chiaro sia definendo il momento che attraversa il suo Paese e sia affermando che l’unico progetto di stabilità passa anche attraverso l’impegno dell’Italia e delle aziende italiane, che per la loro riconosciuta capacità, sviluppano economia, offrono opportunità di lavoro e quindi tessono prospettive di stabilità.

Il presidente della Camera italolibica, GianFranco Damiano ha sottolineato come con l’apertura della nostra ambasciata a Tripoli, si inverta il segno di un profilo, talvolta incerto e non lineare, dell’Italia sulla Libia: “La nostra presenza a Tripoli è un segno importante sul quale le imprese fondano una sentita speranza, corroborata da uno scenario che potrebbe, nei prossimi mesi, offrire opportunità consistenti. Certamente la sfida non è semplice ma l’interesse delle imprese è molto sostenuto, supportato anche dalla crisi economica che imperversa ancora nel nostro Paese”.

Altra problematica sollevata da Damiano riguarda il rilascio dei visti: “questione dannosa per le aziende in quanto non consente, se non dopo estenuanti attese e a notevoli costi indotti, un agevole accesso di imprenditori e di tecnici nel nostro Paese”. Il Presidente ha sottolineato che sarebbe opportuno configurare un visto esclusivo per l’Italia in alternativa allo Schengen più complesso.

Il direttore generale di Banca Ubae, Mario Sabato

La notizia notizia positiva, in tal senso, l’ha annunciata il direttore generale di Banca Ubae, Mario Sabato, affermando che a breve, forse già a marzo “il personale del Consolato Italiano di Tunisi, addetto ai visti per i libici, si trasferirà in Ambasciata Italiana a Tripoli per agevolare e ridurre i tempi di attesa”. Il dg di Banca Ubae ha evidenziato il ruolo dell’istituto di credito come partner strategico per le imprese che hanno prospettive di mercato oltre i confini nazionali, sia in ambito finanziario sia commerciale. Grazie alla sua ampia rete di rapporti con banche in campo internazionale, stante condizioni oggettivamente non ostative, le imprese troveranno nella banca Italiana a capitale misto Arabo, l’unica oggi operativa in Italia, la migliore e qualificata assistenza per garantire i flussi di Italian Export e rilascio di garanzie contrattuali anche in Libia.

Il tema primario e oggetto del seminario, sulla sicurezza per le imprese in aree sensibili o critiche, è stato affrontato dal team di FM engeneering. I tre interventi di Tirozzi, Persurich e Franchi, in modo chiaro e professionale, hanno rilanciato le modalità di un approccio responsabile e basato su metodologie con analisi definite, capaci di creare scenari concreti sui quali modellare procedure, risorse e investimenti.

Complessivamente si è trattato del primo incontro dove il ruolo produttivo ed economico delle imprese si tramuta ufficialmente anche in soggetto utile per la stabilità. La Camera di commercio, pur nel panorama confuso, si sbilancia affermando che gli scenari sono in mutazione, si delineano i profili di alcuni personaggi ispirati da volontà di pace, il ruolo dell’Italia sembra essere diventato maggiormente e profondamente presente e soprattutto si rileva un maggior e crescente attivismo imprenditoriale dei libici che fa ben pensare.

Damiano chiosa positivamente: Potremmo, a breve, assistere alla prima e vera primavera libica….inshallah! Noi ci siamo!