Funerali Mari, don Grassini: “Ciao Andrea, ci rivedremo nella terra dei matti”

“Non dovevi venire così in Provenzano ma portato in spalla, come spesso è successo, portato in trionfo”.
L’esordio dell’omelia di don Enrico Grassini, parroco di Provenzano nonché correttore della Contrada della Civetta e grande amico del fantino, è un cazzotto alla stomaco.

Le parole di don Grassini sono un flusso di emozioni sue e delle tantissime persone presenti, unite dai ricordi: “Oggi il cuor ci scianguina – dice il sacerdote riprendendo i versi del languido canto della rondine che si canta nei rioni, a significare tutta la vita e la passione che legano il ricordo di Andrea alla vita stessa delle Contrade – sei riuscito in maniera eccellente a riunire tutti in un unico e triste commiato, lontano dalle rivalità”.

In un discorso appassionato e forte, don Enrico Grassini è riuscito a condensare tutte le sensazioni che si possono provare per la perdita di una persona cara, a cominciare dalla rabbia. Una rabbia assoluta quando non si capisce perché “Il Signore lo abbia abbandonato” come riporta anche la lettura scelta per la messa, il brano nel quale Marta rimprovera Gesù per la morte del fratello. E ancora, i “cavalli santi dell’Apocalisse, ho scelto apposta per te questa lettura perché c’erano i cavalli” dice Don Grassini “e spero ti portino su quella stella”. Poi si lascia andare anche all’emozione perosnale: “La mia prima benedizione del cavallo da correttore, te che mi dicesti ‘io te siamo uguali, ci si capisce perché siamo matti. Sì, matti d’amore e di passione e proprio in quella terra dei matti ci rivedremo, stanne certo. E ora voglio ricordarti qui, protetto dal Signore non davanti alla Madonna di Provenzano come facevano tutti ma proprio sotto, dove ti mettevi sempre quasi a cercare protezione materna anche lontano da clamore del Palio. L’amicizia non ha colori e io ti voglio ricordare così, in quell’abbraccio tra matti”.

Katiuscia Vaselli