Enoteca Italiana, continua l’odissea: buste aperte da mesi ma senza vincitore. E un partecipante vuole ritirarsi

Panta rei, tutto scorre, anche Enoteca Italiana. Un pezzo importante della storia di Siena e della storia vitivinicola italiana (Vinitaly nacque a Siena nel 1933 come  Mostra mercato dei vini tipici, ndr) che non trova soluzione, non vede futuro.

Il tempo scorre ma la situazione è indecifrabile: ad oltre quattro mesi dall’apertura delle buste ancora non si conosce il nome del vincitore tra i tre partecipanti all’asta per rilevare lo storico ente senese.

Tra i tre offerenti però ci sarebbe qualcuno intenzionato a ritirarsi dalla corsa: una società infatti avrebbe mandato due pec al liquidatore Raffele Susini per chiedere il rimborso dell’erogazione dell’anticipo che era prevista dal bando dell’asta stessa. Il motivo? Troppi ritardi nelle risposte e dubbi che si insinuano, chiarimenti ai quali forse in questo momento soltanto il presidente del Tribunale di Siena può dare risposta esaustiva.

Il liquidatore starebbe attendendo da mesi, infatti, alcune delucidazioni da parte di uno dei partecipanti in merito a operazioni che sarebbero state dichiarate nei documenti di partecipazione al bando. Ma, ancora, il tempo passa e con esso si impoverisce di giorno in giorno il marchio enoteca Italiana (con esso anche Enoteca Toscana e Viniadi).

Risposte sarebbero dovute arrivare già nell’autunno del 2022 ma siamo al 2023 e i punti interrogativi sono invece rimasti. Ancora dunque non si sa quando sarà messa la parola “fine” ad un capitolo che sta per compiere il suo sesto anno di età: la chiusura di Enoteca Italiana era stata decretata formalmente nell’ottobre del 2017 quando un voto del consiglio comunale ne aveva deliberato la messa in liquidazione.

Per la storica Istituzione si era aperta una nuova fase nel febbraio del 2021 con la notizia della pubblicazione dell’asta dei tre marchi “Enoteca Italiana Siena”, “Enoteca Toscana” e “Viniadi”.

A fare un passo in avanti ufficialmente, nell’estate dello scorso anno, era stato il Comune – che tra l’altro è sempre stato, storicamente, socio dell’ente  –  con una delibera di giunta che impegnava palazzo pubblico a partecipare  alla preselezione ed alla successiva trattativa privata della manifestazione d’interesse della liquidazione generale di Enoteca italiana.

Già dall’anno precedente però si conoscevano le intenzioni dell’amministrazione visto che il sindaco Luigi de Mossi, a settembre del 2021, aveva detto di essere pronto “a combattere per acquistare il marchio”, perché l’Enoteca, aveva aggiunto, ” è una maceria che vogliamo restaurare”. Parole che ha ribadito più volte, anche durante la kermesse di Wine&Siena della scorsa settimana.

Katiuscia Vaselli