Elezioni comunali. Favetti: “Sarteano si sta spopolando, dobbiamo rivitalizzarla”

Elena Favetti, 46 anni, dipendente di un’attività commerciale del territorio, è la candidata a sindaco della lista Sarteano civica. Gli abitanti della località della Valdichiana domenica andranno al voto per decidere il primo cittadino e per rinnovare il consiglio comunale. Favetti è nata a Sarteano e ha lavorato per dieci anni a Perugia; adesso è tornata a vivere nella sua località natale. È la candidata della lista civica, e ha ricevuto il sostegno dei partiti del centrodestra.

Elena Favetti, come sta procedendo la campagna elettorale?

“Sta andando avanti bene. Utilizziamo toni bassi, parliamo con cittadini e associazioni e proponiamo le nostre idee. Non possiamo invitare Eugenio Giani o Enrico Letta a darci sostegno, ma stiamo comunque dando il massimo”.

Quali sono le priorità per Sarteano?

“Dobbiamo innanzitutto rilanciare il turismo, che può essere il punto cardine della nostra economia. Dobbiamo tornare ad essere competitivi rispetto alle tante altre realtà che abbiamo nell’area. Dobbiamo farlo pensando ad un nuovo progetto, con tante iniziative e proposte, in sinergia con le associazioni del territorio e con un’offerta che possa essere appetibile. Abbiamo eccellenze dal punto di vista paesaggistico, naturalistico, enogastronomico. Dobbiamo sfruttarle di più, fino ad oggi non è stato fatto tanto”.

Cosa potrebbe essere fatto a questo riguardo?

“Si possono promuovere manifestazioni di musica e teatro, si può pensare a serate da organizzare nei siti archeologici ed eventi nei giardini pubblici. Potremmo dare vita a percorsi per il turismo equestre e poi c’è il grande filone del cicloturismo che sta avendo uno sviluppo eccezionale e del quale certamente potremmo beneficiare. Ma il tema vero è quello di una rivitalizzazione di Sarteano a 360 gradi”.

Da realizzare in quale modo?

“Il centro storico si sta spopolando e ci sono sempre meno negozi. Dobbiamo far tornare gente a Sarteano. Si potrebbero eliminare le tasse sul suolo pubblico, oppure dare vita ad una politica abitativa abbassando l’Imu sugli immobili, in particolare sulle seconde case. Potremmo creare un ufficio apposito in Comune per cercare fondi che possano aiutare ad aprire nuove attività. Dovremmo in generale snellire gli iter burocratici”.

Gennaro Groppa