Donna trovata morta in casa, è stata strangolata. Inquirenti al lavoro per la soluzione dell’omicidio

Forte impegno d arista notte da parte degli uomini della questura di Siena per dare una risposta alla morte di Annamaria Burrini, la donna di 81 anni trovata deceduta nella serata di ieri, nella sua abitazione in Largo Sassetta, fuori Porta Ovile.

Fin da subito i connotati della vicenda erano apparsi poco chiari agli inquirenti, fin da quando – ieri sera – erano arrivati i vigili del fuoco per entrare nell’appartamento della donna per agevolare il lavoro dei soccorsi.

Perché i vicini avevano dato l’allarme a causa di un forte rumore proveniente dalla casa e, in mancanza di risposta da parte della Burrini, avevano chiamato il 112. E’ qui che si è reso necessario l’intervento anche dei pompieri, per entrare in casa, ed è qui che è stato trovato il cadavere dell’anziana: sul letto, in camera. Nulla di più. Solo un improvviso e sul momento immotivato dispiego di forze: ci è voluta qualche ora dall’arrivo di polizia, Scientifica e medicina legale, del pm Nicola Marini e del questore Pietro Milone, per avere la conferma che gli inquirenti erano al lavoro per omicidio. Annamaria Burrini è stata strangolata. Nelle prime ore di stamani l’ipotesi della rapina è quella più verosimile, tra le tante piste al vaglio degli inquirenti che non stanno lasciando nulla al caso. E anzi, si dovrebbe essere molto vicini alla soluzione dell’omicidio.

Gli uomini della questura hanno setacciato stanotte tutte le zone circostanti, i rilievi sono stati effettuati fino alle prime ore del mattino dalla polizia scientifica e il pm Marini ha seguito fino in fondo le operazioni. Alcune persone, tra parenti e conoscenti, sono state sentite in questura durante la notte e solo dopo che il corpo dell’anziana è stato portato via, gli abitanti delle case di Largo Sassetta sono tornati a dormire.

Per poco. La notizia dell’omicidio si è sparsa velocemente, soprattutto perché Annamaria Burrini era molto conosciuta: signora benestante e molto curata nell’aspetto, giovanile e dal carattere vivace, era stata la titolare del negozio di alimentari sotto al ponte di Ravacciano. Una figura, quindi, che tutti a Siena avevano presente e che avevano incrociato almeno una volta nella vita. Nel quartiere fuori Porta Ovile non si parla d’altro, anche perché qualsiasi movimento “strano” non sarebbe passato inosservato in una zona dove tutti si conoscono e sanno nei dettagli i movimenti di chiunque ma tutti erano anche a conoscenza dei beni della Burrini, proprietaria di diversi fondi tutti affittati. La donna, come già detto, affittava anche le stanze della propria abitazione. Chissà che l’assassino (o gli assassini) non fossero bene a conoscenza di questo patrimonio.

Katiuscia Vaselli

ha collaborato Cecilia Marzotti