De Mossi ribadisce: “Vogliamo correre i Palii del 2022. Sì ad un protocollo ad hoc senza stravolgere la Festa”

“L’obiettivo è correre i Palii del 2022, pensando ad un protocollo sanitario che non stravolga i valori del rito”. Il sindaco di Siena Luigi De Mossi torna a parlare della Festa senese nel corso di una conferenza stampa effettuata questa mattina nella Sala delle lupe di palazzo comunale. E ribadisce il suo pensiero, ricordando che prosegue il lavoro per arrivare alla stesura di un protocollo ad hoc per il Palio che dovrà essere sottoscritto da tutte le autorità preposte e “da condividere con il Cts, che permetta di disputare le Carriere con alcune eventuali limitazioni, tali però da non toccare quelli che sono i valori sociali dei quattro giorni di Palio”.

“E’ necessario – ha detto il primo cittadino – che il Palio si possa fare. Da settembre scorso abbiamo chiesto una deroga sul protocollo, ribadisco che ce la meritiamo e lo dico da cittadino e non da sindaco. Servirà una mediazione, ma senza stravolgere la nostra che è una festa di popolo”.

La questione è segnata da alcune criticità, alcuni punti e alcuni momenti della Festa sulla quale dovrà essere intavolata una discussione per arrivare ad una soluzione accettata ed accettabile. Così De Mossi: “Penso all’accessibilità della Piazza, all’accompagnamento dei cavalli, ad alcuni requisiti che dovranno avere tutti gli staff Palio, e ai momenti dell’estrazione delle contrade e dell’assegnazione dei cavalli. C’è bisogno di studiare delle soluzioni adeguate per fare tutto in sicurezza senza snaturare la Festa. Le autorità hanno solitamente e giustamente una visione legislativa ed istituzionale, ma noi sul Palio abbiamo anche una visione sociale. Ovviamente dovremo avere vedere come evolverà la situazione pandemica nelle prossime settimane e vedere quale sarà lo scenario”.

Il Comune, insomma, spinge per fare i Palii nel 2022 anche se, come dice De Mossi, “da qui a dire che lo faremo è un altro paio di maniche”.

Si parla anche del tema delle squalifiche. Questo il pensiero del primo cittadino: “Ne dobbiamo parlare, è una questione da affrontare ma questo non vuol dire che ci sarà un’amnistia”.

Non si ferma ovviamente l’addestramento, che d’altronde mai è stato stoppato nel corso della pandemia. Saranno dieci e non otto le sessioni di addestramento, cinque a Monticiano e cinque a Mociano (la prima giornata sarà martedì 22 marzo a Mociano). Le previsite si terranno l’11, il 12 e se necessario il 13 marzo.

Gennaro Groppa