Cus Siena Rugby, scoppia il caso “Sabbione”, il vicepresidente: “Così si danneggia lo sport, dateci la gestione”

“La situazione è complessa: il campo da rugby si trova in mezzo alla bagarre tra Cus, Università e Comune. La soluzione, un’idea già esistente, è quella di far cedere la parte dell’Università (tra l’altro, volontà espressa dalla stessa, ndr), tutta al Comune, il quale darebbe poi in gestione lo spazio. Non di fuori la possibilità di cedere al Siena Rugby Club, che ha tutta la volontà di investire soldi nel rifacimento dell’impianto”. Ad annunciarlo è il vicepresidente del Cus Siena Rugby, Antonio Cinotti, mentre ci parla del cattivo stato in cui versa il campino della società sportiva, noto come “Sabbione”. Proprio ieri, l’impianto, come si vede dalle foto postate su Facebook del Cus Siena Rugby, risultava essere quasi impraticabile viste le grandi pozze e il fango che si erano formate in seguito al diluvio della serata.

“Non è più possibile far allenare una squadra di livello nazionale in queste condizioni – continua Cinotti – . Abbiamo un campo da gioco orribile, reputato uno dei peggiori impianti sportivi da tutte le squadre che ospitiamo”.

La società è una tra le più importanti realtà sportive senesi, che vanta una squadra maschile in serie B, con alcuni giocatori addirittura convocati in nazionale giovanile, ed una squadra femminile in serie A. Questa situazione del Sabbione, che ormai va avanti da tempo, purtroppo, si ripercuote anche sul numero degli iscritti: “Le iscrizioni del minirugby sono in calo: i genitori dei ragazzi si lamentano in continuazione per la mancanza di un riparo, mentre sono ad attendere la fine dell’allenamento dei figli” afferma Cinotti.

“Avevamo cercato un accordo con il Comune di Siena secondo il quale, entro ottobre, si sarebbe trovata una soluzione permanente, ma purtroppo, siamo vittime di una burocrazia lenta – conclude il vice presidente –  che non ci consente di portare a termine l’operato, screditando la fiducia che i nostri ragazzi ripongono nella società”.

Niccolò Bacarelli