Covid-19, vaccini: si partirà il 15 gennaio ma per la Toscana previste solo 51mila dosi

La notizia è quasi ufficiale, se l’Ema (Agenzia europea per i medicinali) confermerà l’affidabilità del vaccino Pfizer/Biontech entro il 29 dicembre, con ogni probabilità si inizierà con la campagna di vaccinazione il 15 gennaio. Il Governo tramite il suo commissario tecnico, Arcuri, e Giovanni Rezza stanno già organizzando la distribuzione delle dosi una volta che arriveranno in Italia. In tutto, durante il 2021, la Pfizer consegnerà 27 milioni di dosi per l’Italia, di cui 3,4 a partire dal 15 gennaio. La richiesta da parte dell’Europa è quella di una campagna eseguita in tandem tra le nazioni comunitarie, in particolare tra Italia, Francia, Germania e Spagna, in modo da cercare di uscirne tutti insieme. Ma osservando le prime idee sulla consegna delle dosi nel nostro Paese, arrivano subito le prime perplessità legate a una sproporzione nella distribuzione.

Il primo dubbio riguarda la  Lombardia e il Lazio, secondo il piano di Arcuri il Lazio (5,8 milioni di abitanti) avrà molte più dosi rispetto alla Lombardia (10,1), nello specifico saranno 356mila dosi contro 308mila. Così come si osserva una discrepanza tra la Toscana (3,7 milioni di abitanti) e l’Emilia-Romagna (4,4 milioni di abitanti) che, nonostante la piccola differenza numerica, l’Emilia riceverà molte più dosi rispetto alla Toscana: 177mila contro 51mila. Un dato che lascia un po’ di dubbi, soprattutto quando, solo pochi giorni fa, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, aveva annunciato l’arrivo di 106mila dosi.

Nonostante tutto, a inizio anno vedremo arrivare il tanto atteso vaccino contro il Covid-19 e il governo sta lavorando affinché tutti potranno averne accesso. I primi a usufruire del vaccino saranno i professionisti sanitari per poi passare alle Rsa e alle persone più anziane e fragili. Si procederà a cascata per poi vaccinare tutto il Paese, ma per questo ci vorrà tempo.

(fonte La Repubblica)