C’è del marcio in Danimarca: il Brunello taroccato

Duecento bottiglie di Brunello di Montalcino tarocco sequestrate in uno scantinato a Copenaghen. Indagine partita dalla Procura di Siena e condotta dal Corpo Forestale: oggi l’incontro con i funzionari danesi

 

È stata celebrata stamani una felice collaborazione investigativa tra la Procura di Siena e la Danimarca. Nel paese scandinavo, infatti, è stato individuato un contraffattore di Brunello di Montalcino e di Amarone di Valpolicella grazie all’input partito dai nostri inquirenti. In uno scantinato di Copenaghen l’uomo, un danese, teneva 200 bottiglie false di Brunello dell’azienda “Fanti” e una decina del vino veneto. Il Brunello tarocco era in realtà vino tinto spagnolo di bassa qualità dal valore commerciale di circa 1 euro che invece veniva immesso nel mercato danese e tedesco a 16 euro.

7Le bottiglie sequestrate a Copenaghen presentavano tutte lo stesso numero di contrassegno di Stato, oltre etichettature difformi dagli originali, ad esempio per la carta impiegata. E’ venuto fuori anche che sotto la retro etichetta ce ne era una più piccola riportante la scritta “Red wine – Vino de Espana”.

Due funzionari della Squadra mobile veterinaria e alimentare danese facente parte del Ministero del Cibo, Agricoltura e Pesca di Danimarca sono stati accolti nell’ufficio del procuratore capo di Siena Salvatore Vitello per simboleggiare il passaggio di consegne delle indagini, partite in Italia ma ormai di competenza degli inquirenti del paese nordico. Erano presenti anche il pm Aldo Natalini, titolare delle indagini e il comandante provinciale della Forestale di Siena Eduardo Spataro.5

Le indagini sono state iniziate dalla Forestale dopo una denuncia di un produttore vitivinicolo, che era stato informato da un acquirente estero della possibile contraffazione di una sua bottiglia. Il titolare dell’inchiesta Natalini ha individuato in Danimarca e in Germania i possibili luoghi della falsificazione alimentare. Per questo sono
stati attivati i canali di cooperazione internazionale di polizia danese, sfruttando il network Opson della rete Interpol/Europol. Questa collaborazione in fase di indagine ha portato poi a una velocizzazione della rogatoria tra Siena e la Danimarca. Per questo tipo di delitto, commesso interamente all’estero, la Procura di Siena ha dovuto delegare l’azione alle autorità danesi.

In questo passaggio sono stati trasferiti in Italia campioni del vino contenuto nelle bottiglie contraffatte. Le analisi chimico-fisiche degli isotopi del prodotto ne 3hanno confermato la non autenticità. L’incontro di stamani è stato l’occasione per consegnare i risultati alla delegazione danese.

Il procuratore Vitello ha salutato i due funzionari venuti dalla Danimarca con queste parole: «Vi volevo ringraziare per la collaborazione tra il nostro ufficio e il vostro. È un intervento a protezione di uno dei prodotti più importanti della nostra terra, il Brunello. Quello agroalimentare è un setto
re che cerchiamo di tutelare concentrandovi una buna parte delle risorse dell’ufficio. Con il dottor Natalini abbiamo svolto anche altre indagini nel campo e abbiamo scoperto altre contraffazioni su Vernaccia, cinta senese e olio. La loro tutela ha per noi un valore fondamentale». Poi ha aggiunto: «Le sinergie a livello internazionale sono un fatto collaudato. La tutela del prodotto alimentare è interesse dell’Europa, anche perché si riflette sulla salute del cittadino europeo».

I funzionari danesi hanno ringraziato le autorità italiane per la grande disponibilità e professionalità. In particolare hanno espresso gratitudine alla Forestale di Siena per la collaborazione.

Emilio Mariotti