BMps, oggi una “operazione senza precedenti in Italia”

E’ iniziata la giornata forse più importante della storia della Banca Monte dei Paschi: l’assemblea dei soci è chiamata a dare il via libera per la ricapitalizzazione da cinque miliardi. L’ad Marco Morelli, in apertura di lavori ha definito quella al vaglio dei soci della Banca “un’operazione che non ha precedenti per dimensione e struttura nel mercato italiano, che rappresenta un passaggio fondamentale per Mps”.

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“Un’operazione che non ha precedenti per dimensione e struttura nel mercato italiano, che rappresenta un passaggio fondamentale per Mps”.

Lo ha ribadito l’ad dell’istituto senese, Marco Morelli, in apertura di assemblea, chiamata a votare l’operazione da 5 miliardi per la cessione degli npl e il rafforzamento del capitale della banca. Lo scopo, ha ricordato Morelli, è “permettere alla banca di potersi nuovamente posizionare, con maggiore forza, fra gli istituti leader del sistema bancario italiano, con una situazione patrimoniale solida”.

“Non ci sono piani B”, aveva ribadito ieri il Monte dei Paschi su richiesta della Consob. Ricordando nei fatti quanto sia alta la posta in palio all’assemblea di oggi: senza il via libera all’aumento di capitale da cinque miliardi si aprono scenari incerti e quindi decisamente cupi. Che potrebbero essere gli stessi con cui si faranno i conti se il mercato volterà le spalle a Siena. Eppure i segnali non sono così negativi: la Qia il fondo sovrano del Qatar, è in data room da giorni e candidata naturale a diventare socio di riferimento mettendo sul tavolo un miliardo, e dalla conversione dei bond potrebbe arrivare un contributo anche più sostanzioso di quel miliardo e 43 milioni ipotizzato nelle settimane scorse, soprattutto qualora Generali decidesse di trasformare in azioni la propria quota di subordinati.

 

Il quorum necessario è stato raggiunto, cominciata ormai da oltre due ore  l’assemblea dei soci di BMps a Siena. Il capitale sociale presente è pari al 22,37% e si può quindi procedere alla parte straordinaria per l’aumento di capitale. Lo ha comunicato il presidente di Banca Mps Massimo Tononi. Il ministero dell’Economia e finanza con il 4,024% del capitale è il maggior azionista di Mps, seguito da Axa con il 3,17%. Secondo quanto spiegato dal presidente Tononi, “non risultano esserci patti parasociali rilevanti”. In apertura l’azionista Emilio Falaschi ha chiesto di escludere dall’assemblea tutte le deleghe assegnate prima del 23 novembre, ossia prima dell’informativa della Consob, e di non fare l’assemblea perchè “ancora in attesa degli iter autorizzativi”. Tononi ha risposto che tutto il materiale è da ieri sera a disposizione dei soci sul sito della banca. Obiezione anche sulla raccolta di alcune deleghe da parte di Sodali perchè i soci sarebbero stati chiamati dai direttori delle filiali e quindi la raccolta delle deleghe non sarebbe valida.

Riflettori della Borsa puntati, +7,3%,e la Fondazione scende I riflettori di Borsa sono puntati su Siena, il titolo corre in rialzo del 7,36% a 0,23 euro. Intanto al suo arrivo in via Mazzini, il presidente della Fondazione Mps Marcello Clarich ha confermato che l’ente è sceso dall’1,49% allo 0,7% del capitale azionario della banca senese.

Sempre di Fondazione Mps si parla quando si fa riferimento all’aumento di capitale: FMps deciderà dopo il 4 dicembre se aderire. Questo ha dichiarato il presidente Clarich a margine dell’assemblea spiegando che la Deputazione amministratrice ha deliberato di scendere all’0,7% del capitale ma “da questo non si può dedurre che aderiremo all’aumento. Dobbiamo prima vedere esattamente quali saranno i termini e cosa succederà con l’esito del referendum”. Clarich si è augurato che i mercati, “come già successo con la Brexit e Trump, qualunque sia l’esito, reagiscano senza grossi problemi”. Infine il presidente non ha escluso che possano esserci ulteriori arrotondamenti nella quota del capitale, “ma sempre rispondendo a quanto stabilito dallo statuto che sancisce il legame di Siena con la banca”.

Per questo si dice dispiaciuto che l’amministrazione di Siena non abbia gradito l’indicazione di Massimo Egidi per il cda, “per la verità la nostra prima scelta era un’altra e aveva molti più legami con Siena. Ma non è stato disponibile. Comunque invito il sindaco a valutare prima la professionalità del professor Egidi”, ha concluso.

 
L’assemblea di oggi, lo ricordiamo, si articolerà in due parti: una straordinaria, con tre punti all’ordine del giorno, e una ordinaria. Ai soci viene chiesto di votare la riduzione del capitale a copertura delle perdite pregresse e di quelle riportate nei nove mesi; il raggruppamento delle azioni ordinarie nel rapporto di una nuova azione ogni cento esistenti; l’attribuzione al cda della delega per aumentare il capitale di cinque miliardi di euro. Delega da esercitarsi entro e non oltre il 30 giugno 2017, anche se l’intenzione di Morelli è quella di chiudere il rafforzamento patrimoniale entro la fine dell’anno (referendum permettendo). Per quest’ultimo punto all’ordine del giorno, sarà necessario un quorum del 20% che è stato raggiunto in extremis grazie alla raccolta di deleghe tra i piccoli investitori arrivando al 22,3 per cento. La parte ordinaria dell’assemblea, invece, avrà come punto forte la nomina del presidente, carica per la quale è candidato l’amministratore e azionista Alessandro Falciai.