BMps, al presidio dei sindacati c’è Marrocchesi Marzi ma manca Letta. Seggiani: “Chi è sensibile alla vicenda deve essere qui”

“Tommaso Marrocchesi Marzi è presente qui alla manifestazione, si aspettava anche la presenza di Letta?”,  “Mi aspetto la presenza di chiunque sia sensibile e capisce il peso che ha il destino del Monte sulla città di Siena”. Fabio Seggiani, segretario della Cgil di Siena, lancia un messaggio al segretario del Pd e candidato alle elezioni suppletive per il collegio Toscana 12.

Stamattina, durante il presidio dei sindacati di fronte a Piazza Salimbeni, era presente Tommaso Marrocchesi Marzi, candidato del centrodestra,  ma Letta non c’era perché ospite di un evento, organizzato proprio dalla Cgil, a Bologna. Un’assenza, quella dell’ex-professore, che è stata avvertita dallo stesso Seggiani. “Dopo le suppletive credo che tutti i candidati, soprattutto i due che sono appoggiati dai partiti che sostengono l’Esecutivo,  debbano impegnarsi per fare sì che questa vertenza si sposti in un tavolo governativo – dice il segretario-. Il significato della giornata di oggi? Coesione tra lavoratori e lavoratrici: non è solo lo sciopero generale dei dipendenti del Monte, ma è un messaggio anche da chi lavora per esempio negli appalti delle pulizie o negli appalti tecnici come Paycare”. Ancora Seggiani: “Chiediamo che il Governo ci coinvolga da 5 mesi su questa vicenda, ma ancora non ci sono arrivate risposte”.

Intanto dalla politica arrivano parole di solidarietà e appoggio alle rivendicazioni sindacali.”Siamo vicini alle lavoratrici e ai lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro”, lo si legge in una nota di Sinistra Italiana, che fa sapere di aderire alla protesta delle rappresentanze. “Con la svendita a UniCredit e il successivo spezzatino della banca ci sarà la certezza che più di 6.000 dipendenti perderanno il lavoro, con conseguente impoverimento sociale ed economico della città e della provincia di Siena – continua-. Per evitare la catastrofe sociale ribadiamo ancora una volta che l’unica soluzione possibile per evitare lo smembramento di MPS è quella che lo stato mantenga le quote di maggioranza della banca, con la ricapitalizzazione ad opera del ministero del Tesoro e la definizione di una mission di supporto all’economia nazionale, allo sviluppo di filiere produttive strategiche, alla realizzazione del Pnrr. Ad ora di dire basta alla propaganda liberista secondo cui non c’è altra strada alla privatizzazione della banca, perché negli altri paesi europei esistono tante banche a capitale pubblico.Questo è il momento della lotta, perché come ci stanno insegnando gli operai e le operaie della GKN, solo la lotta paga”.

Sostegno anche da In Campo: “Sono passati già tre mesi dai nostri primi interventi sulla vicenda MPS ma lo stato della trattativa fra Unicredit e MEF non ha avuto svolte significative, in un gioco delle parti del quale al momento non si riesce a vedere gli esiti – si legge in un altro comunicato-. Non passa giorno che su stampa locale e nazionale non compaiano articoli che danno spazio a ipotesi e indiscrezioni tutte da verificare, in una alternanza di speranze e incertezze, che sicuramente contribuiscono ad aumentare la tensione fra coloro che maggiormente soffrono per questa crisi. Per questo rivolgiamo la nostra solidarietà ai dipendenti Mps e alle loro famiglie mentre rivendicano il loro diritto di essere ascoltati dal MEF affinchè la loro voce abbia un peso nella ricerca di una soluzione equa e sostenibile di questa difficile vertenza. Lo facciamo nel giorno dello sciopero che vedrà i loro rappresentanti in piazza a Siena e in altre città italiane non solo per difendere il loro posto di lavoro, ma anche la loro professionalità e il ruolo che Banca MPS da secoli svolge in questo territorio”.